Attacchi hacker famosi. Ecco i 10 virus informatici che hanno messo in ginocchio potenze mondiali e causato danni per milioni di dollari in una nuova infografica curata dalla Facoltà di Ingegneria Informatica dell’Università Niccolò Cusano.

a cura di Michela Crisci

Nel 2020 si è verificato un attacco informatico ogni 11 secondi. +390% di dispositivi colpiti rispetto al precedente anno. Un trend in aumento che vede l’Italia tra gli Stati più bersagliati: nel nostro Paese, infatti, si è registrato un aumento del 667% con un attacco ogni 19 secondi.
Ma cosa è accaduto in passato? Ripercorriamo la storia di alcuni attacchi hacker famosi.

5 attacchi hacker famosi tratti dall’infografica della Cusano

1982: la logic bomb azionata con un click, ovvero la più grande detonazione non nucleare della storia attraverso un codice che mandò in panne il sistema di controllo delle pompe del gas e la conseguente esplosione della centrale energetica… un vero e proprio cyber attacco durante la guerra Fredda.

1988: questo fu l’anno della prima condanna per pirateria informatica. Involontariamente uno studente universitario sviluppo un malware capace di autoreplicarsi, infettando così 6000 pc e provocando danni per 100 milioni di dollari.

2000: è l’anno del virus I LOVE YOU, partito dalle Filippine, che infettò 50 milioni di pc tramite l’invio di mail ai propri contatti conoscenti.

2009: per sabotare la centrale nucleare iraniana, il governo statunitense e israeliano sferrarono un attacco pesantissimo, proprio attraverso l’hackeraggio dei sistemi informatici. Riuscirono così nell’impresa di rallentare il programma nucleare iraniano per anni senza alcun uso della forza.

2012: Anonymous attacca il Vaticano per le discriminazioni messe in campo dalla Chiesa sulla questione delle sperimentazione con le cellule staminali.

Per conoscere le storie degli attacchi hacker famosi, clicca sull’immagine sottostante e scopri la nuova infografica realizzata dalla facoltà di Ingegneria Informatica dell’Università Niccolò Cusano.

Infografica a cura dell’Università Niccolò Cusano