Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).

Sulla decisione di non appoggiare il governo Draghi. “Non è tanto un voto contrario a Mario Draghi, quanto un voto contrario ad un governo che, a parte i rappresentanti del centrodestra che sono comunque una minoranza rispetto a quelli di sinistra e M5S, è in continuità con le linee di indirizzo del governo Conte bis, potremmo chiamarlo Draghi ter –ha affermato Mollicone-. Basti vedere che agli Esteri c’è Di Maio, agli Interni c’è Lamorgese, alla Salute c’è Speranza, che più che speranza ha creato disperazione tra gli operatori della montagna. E’ stato creato un danno enorme a tutto il settore turistico della montagna. Noi siamo stati purtroppo l’unica forza politica al fianco di questi imprenditori e di tutto il mondo del Turismo. La Lega? Un conto è parlare, altro conto è stare al governo e sostenere quel provvedimento preso da Speranza in accordo con Gelmini e Draghi”.

Sulla gestione della pandemia. “Su questo abbiamo grandi dubbi, dopo quello che abbiamo sentito sull’acquisto e la gestione delle mascherine, cose da far accapponare la pelle. Viene molta rabbia di fronte a tutto questo. Il problema vero è che è stata un disastro la gestione della pandemia. Abbiamo chiesto la destituzione del commissario Arcuri, pur essendo garantisti, quantomeno va congelata la situazione attuale, verificata e nel frattempo il governo potrebbe riprendere il controllo della macchina con il Ministero della Salute. Questo Cts sembra un po’ come l’amico immaginario che da bambini ci serviva a giustificare qualche piccola marachella che avevamo fatto. Dicono che il Cts ha detto di chiudere tutto, così si tolgono la responsabilità politica di averlo fatto, poi si scopre sui verbali che erano stati secretati che in realtà il Cts aveva consigliato di prendere provvedimenti, ma la scelta in molti casi è stata politica. Nella gestione della pandemia ancora oggi i dati Istat non collimano con quelli del Cts su quanti sono stati infettati, quanti sono morti per covid, come viene calcolato l’rt”.