Bullismo e cyberbullismo: è la sensazione di superiorità rispetto agli altri a rimpicciolire le persone. Tuttavia, lo smart – working e la DAD hanno portato certe dinamiche relazionali ad assopirsi, per fortuna. “La pandemia ha evaporato il bullismo fisico, ma non lo ha risolto”, ha affermato Diego Mecenero, su Radio Cusano Campus, a Tutto in Famiglia, autore de “Lo smontabulli”, edito La Spiga. “Mi sono convinto che non tutto quello che di diselegante avviene tra i ragazzi è bullismo. Dobbiamo imparare a capire quando possiamo parlare di bullismo – ha fatto notare Mecenero – il bullismo è un reato, si manifesta quando qualcosa di negativo, fisico (pugni, calci, botte), esclusione o verbale, succede ogni giorno per molto tempo; cioè quando tutto si protrae per almeno due o tre mesi.”
Le caratteristiche
Bullismo: quali sono le caratteristiche? “La ripetizione nel tempo è il primo aspetto legato al bullismo. Un’altra caratteristica riguarda la vittima, chi subisce il male soffre in silenzio, e pensare di essere sbagliata – ha aggiunto Mecenero – la perdurazione nel tempo e la sofferenza silenziosa, portano gli episodi di sopraffazione a poter esser definiti di bullismo.”
Occhio alle presunte amicizie
“Il bullismo è l’unico male del mondo che porta chi lo fa a fare la parte della persona forte. In alcune dinamiche relazionali si parla di presunta amicizia, cioè certe relazioni sono di finta amicizia. A scuola, tempo fa, c’era un bambino bullizzato perché aveva perso il papà – si è congedato l’autore del libro “Lo smontabulli” – è gente che non ci sta col cuore. La persona che riceve bullismo pensa: sono sfigato, sono sbagliato, sono fatto male. Si tratta di un mix esplisivo di dinamiche comportamentali diselengati”, ma nocive per la salute fisica e psichica delle persone.
Il bullismo tra adulti
L’altro problema imperdonabile è il bullismo sfacciato tra gli adulti. Se tra i giovanissimi non c’è cultura, e manca la giusta maturità e consapevolezza per poter instaurare relazioni solide, tra gli adulti il bullismo come possiamo giustificarlo?