Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Su Draghi. “Del fatto che eravamo in una fase in cui non c’era la necessaria grinta per affrontare la crisi ce n’eravamo accorti tutti –ha affermato Rosato-. Era evidente che c’era bisogno di dare uno scossone a quel governo, non ci si è riusciti perché la parola chiave da parte degli ex alleati era continuità. La svolta è arrivata nella maniera migliore possibile. Se Draghi è un grande chef ed è in cucina, i clienti hanno già prenotato tutti i tavoli, basti vedere la reazione di mercati, che dimostra che con lui c’è maggiore fiducia nel nostro Paese. Draghi ascolterà tutti i partner di questo governo e io mi auguro che abbia una maggioranza larghissima. Bisognerà avere chiaro qual è il campo, noi ce l’abbiamo chiaro. Non si può avere ragione su tutto, noi non l’abbiamo mai preteso, abbiamo preteso che si discutesse sui problemi e si trovassero soluzioni. Sono convinto che Draghi abbia il curriculum politico, perché è un grande politico pur non essendo un politico dei partiti, per trovare mediazioni e soluzioni, ovviamente dove gli equilibri si possono trovare. Sulle grandi questioni, dal Recovery alla pandemia avremo soluzioni che funzionano finalmente. Io penso che la seconda edizione del Recovery fosse sicuramente migliorata, soprattutto nei saldi, ma aveva tre difetti: mancava un progetto di visione, mancavano le riforme, che sono l’elemento essenziale per avere i soldi, e poi mancava l’esecutività dei percorsi. Non basta dire: faccio una strada e allora ti danno i soldi, bisogna entrare nel dettaglio, anche delle tempistiche”.
Governo tecnico o politico. “Dobbiamo lasciare più spazio possibile a Mario Draghi per formare il nuovo governo, credo che lui troverà l’equilibrio tra tecnici e rappresentanze politiche”.
Sull’Europa. “Sul Recovery c’era una preoccupazione dell’Europa, l’ha espressa Gentiloni. Io credo che l’Italia oggi avrà un ruolo diverso sui tavoli europei, quando si siederà Mario Draghi non sarà la stessa cosa di Giuseppe Conte, con tutto il rispetto. Germania e Francia non avrebbero mai fatto l’accordo sulla Cina senza di noi se al tavolo ci fosse stato Draghi. Draghi è l’espressione della sintesi perfetta tra europeismo e politiche keynesiane, l’Europa ci chiederà di impiegare i soldi per risollevare l’Italia e credo che Draghi sia il miglior interprete per realizzare questo”