Si stavano recando verso il confine tra Croazia e Bosnia per visitare i campi profughi alle frontiere dei due Paesi, ma la missione degli eurodeputati del Pd/S&D Pietro Bartolo, Brando Benifei, Pierfrancesco Majorino e Alessandra Moretti è stata interrotta dalla polizia croata, che non ha permesso alla delegazione di raggiungere il confine. Pietro Bartolo è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

“La polizia croata ci ha impedito di arrivare al confine, eravamo su territorio europeo ed abbiamo diritto e dovere di verificare quello che accade al confine con la Bosnia –ha affermato Bartolo-. Malgrado la mia esperienza di medico a Lampedusa, non avevo mai visto cose disumane come a Lipa. Una fila di persone lunghissima sotto una tormenta di neve in fila per uno per entrare in una tenda e prendere un tozzo di pane è stato un pugno allo stomaco così forte che mi sono appartato ed ho vomitato, oltre ad aver pianto. Vedere queste scene è veramente traumatizzante. Dopo siamo entrati nel campo, nelle tende c’erano persone in condizioni veramente disumane. L’Europa sta naufragando di fronte ad una situazione in cui i diritti umani fondamentali vengono sistematicamente violati. Noi volevamo capire anche che fine fanno i soldi che l’Europa ha elargito a questi Stati, ma comunque l’UE non può lavarsi la coscienza assegnando dei finanziamenti, noi dobbiamo fare in modo che queste persone possano arrivare in sicurezza attraverso corridoi umanitari. L’Europa deve cambiare strategia, deve affrontare il tema delle migrazioni non chiudendosi e blindando i confini. Sono un po’ deluso, ma non mi faccio abbattere, è la politica che deve dare risposte, governando il fenomeno delle migrazioni”.