Imprevisti digitali, titolo originale Effacer l’historique (e ben più sensato, letteralmente “Cancella cronologia”), è una commedia tragicomica che si propone di far luce sull’assurdità di certi nostri rapporti con la tecnologia.
Ironia della sorte, in tempi di pandemia con sale chiuse e teatri vuoti, è proprio nello streaming che trova rifugio.
Orso d’argento a Berlino, il film di Benoît Delépine e Gustave Kervern è ambientato in un sobborgo della provincia francese e segue le disavventure di tre vicini di casa in piena crisi di mezza età, legati da un rapporto di mutua assistenza nell’affrontare le sfide digitali di tutti i giorni. Molto diversi l’uno dall’altro sono accumunati dall’essere vittima di tutto ciò che è tech: Marie, che vive di assegni familiari abbandonata da figlio e marito, cerca disperatamente di salvare la faccia quando uno sconosciuto con cui ha condiviso un’avventura la minaccia di mettere in rete un loro sex tape; Bertrand è un padre divorziato, invaghitosi di una centralinista delle Mauritius vive sommerso dai debiti e con l’angoscia di una figlia vittima di cyberbullismo da proteggere, deve vincere ad ogni costo l’infinita battaglia burocratico-legale che ha ingaggiato con Facebook; Christine è una drogata di serie tv, dopo aver gettato alle ortiche matrimonio e lavoro nell’apatia da divano decide di reinventarsi come driver privato, ma nonostante i suoi sforzi sul sito della compagnia tra le valutazioni ha sempre e solo una stella su cinque. Riunita l’improbabile banda, i tre dichiarano guerra ai giganti del web.
Nell’epoca del digitale, dell’intelligenza artificiale, della globalizzazione sempre più spesso ci rapportiamo con sistemi automatici, veri e propri muri di gomma intangibili e senza un volto. Dalla burocrazia alle grandi corporazioni è raro potersi rivolgere direttamente a persone fisiche per risolvere i problemi. I protagonisti decidono di attaccare il mostro digitale organizzando una disperata offensiva ai suoi server. Dislocati in tutto il mondo, ma soprattutto nella Silicon Valley, raccolgono le informazioni e le conservano. A cancellarle ci penseranno Marie, Bertrand e Christine, con l’aiuto di “Dio”, hacker con base operativa – guarda caso – in un mulino a vento.
Tragico nell’affrontare i problemi, allegro nei personaggi che porta in scena. I tre, incontratisi grazie al Movimento dei gilet gialli, affrontano un destino comune tra varie gag e vicissitudini non propriamente comiche ma sempre capaci di strappare un sorriso, come nella miglior tradizione francese.
Disperata e piena di speranza al tempo stesso, Imprevisti digitali è una commedia estremamente lucida nell’offrire un punto di vista critico nei confronti della rete, pur restando aperta a diverse interpretazioni. Attraverso l’allucinazione collettiva in cui vivono immersi i suoi personaggi, vuole dimostrare non solo che divario sociale, economico e tecnologico sono interconnessi ma che è ancora possibile sconfiggere l’individualismo patologico con un pizzico di solidarietà tra individui.
E’ quasi poetica la sua invettiva contro il darwinismo economico e digitale che pervade la modernità. Oltre a denunciare l’operazione di sorveglianza che internet svolge – ancor più importante – Effacer l’historique ha il dito puntato sulla necessità di un progresso sul piano tecnologico ma soprattutto umano.