Mercato auto a due velocità: è sempre molto debole la domanda da parte dei privati, ma nelle auto aziendali si segnala un aumento degli acquisti, anche per i mesi a venire. Cambiano i gusti: modelli spartani, risparmiosi nei consumi e più attenti all’ambiente. 

Continua il calvario del settore automobilistico italiano. Anche per quest’anno infatti le previsioni sono lungi dal prevedere una ripresa e le vendite di vetture ai privati restano al palo. A riequilibrare il comparto automotive, però, potrebbe essere il settore delle auto aziendali, dove nei primi cinque mesi di quest’anno si segnala un recupero di immatricolazioni a imprese e società, sia per noleggio che per altri usi.

I dati emergono dall’inchiesta condotta dal Centro Studi Auto Aziendali per conto di Auto Aziendali Magazine, con il patrocinio di Aiaga (Associazione Italiana Acquirenti e Gestori Auto Aziendali). Perché il mercato dell’auto sta viaggiando a due velocità? Secondo la ricerca, mentre i privati, grazie agli incentivi, fino a tutto il primo trimestre dello scorso anno sono stati invogliati all’acquisto di un veicolo, ora terminti i benefit acquistano l’auto sono in casi di estrema necessità. Viceversa, le flotte aziendali, che hanno rinviato le sostituzioni durante la crisi del 2009-2010, stanno ora ritornando, sia pure con grande attenzione, ad acquistare autovetture e veicoli commerciali.

Ma guardiamo i risultati dell’inchiesta: nel primo trimestre 2011 il parco auto delle flotte è rimasto uguale per il 50% delle aziende, è aumentato per il 35% ed è diminuito per il 15%. C’è ancora qualche segno negativo, ma, sostengono al Centro studi, “il saldo tra dichiarazioni di aumento e dichiarazioni di diminuzione della consistenza del parco auto è positivo”. E poi ci sono gli acquisti programmati per i prossimi mesi: l’88% delle aziende intervistate ha dichiarato l’intenzione di acquistare autoveicoli in questo secondo trimestre del 2011, mentre per i prossimi dodici mesi a partire da aprile 2011, sale al 93% (quindi quasi la totalità) la quota di aziende che dichiarano di avere intenzione di acquistare autoveicoli per le loro flotte.

Il quadro quindi è positivo, anche se “sull’intensità del recupero – sostengono gli esperti del settore –  influirà molto l’evoluzione del quadro congiunturale”. Gli analisti ricordano che la debolissima fase di crescita (appena lo 0,1%) del Pil italiano nel primo trimestre di quest’anno indica chiaramente che la ripresa della nostra economia stenta a decollare e ovviamente, si ripercuote anche sull’industria automotive. Non a caso, economisti e istituzioni stanno valutando la necessità di adottare misure che da una parte stimolino la crescita e d’altra parte non compromettano l’obiettivo fissato con Bruxelles di tenere sotto stretta sorveglianza i conti dello Stato. “In ogni caso – sostengono al Centro studi – la crisi degli ultimi anni ha già modificato la politica delle aziende per le flotte, la cosiddetta car policy, e la modificherà ancora nel prossimo futuro”. Dalle risposte date al sondaggio, infatti, circa un quarto delle aziende ha confermato l’intenzione di rinnovare il parco nei prossimi dodici mesi, ma seguondo criteri diversi, una diversa “car list” insomma, sia nella scelta del tipo di vettura da acquistare sia nella gestione delle auto aziendali. La parola d’ordine è: sì all’acquisto di nuove auto, ma che siano modelli parsimoniosi nei consumi, rispettosi dell’ambiente e il più spartani possibile.

Redazione Le Novae/mf