Enrico Zanetti, economista ed ex viceministro finanze, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla situazione del governo. “In questa situazione sono numerose le commissioni che renderebbero abbastanza ingestibile la navigazione parlamentare dei provvedimenti. La commissione bilancio del Senato ad esempio, che è una commissione chiave, ha numeri di pareggio in questo momento e con questo dato non si riuscirebbe a far passare più nulla. Il governo sarebbe costretto a porre fiducia su testi che non tengono conto del parere della commissione, snaturando il Parlamento”.
Sul piano chashback. “Il cashback in sé è un’idea positiva, però questo strumento ha richiesto lo stanziamento di 4,7 miliardi di euro che sono una cifra molto elevata in una situazione come questa in cui stiamo dando dei ristori molto umili rispetto ad esempio alla Germania. E’ una misura a mio avviso fuori contesto e fuori di testa. Quei soldi andrebbero dirottati per aumentare i ristori”.
Sulla riforma fiscale. “Noi qualcosa abbiamo fatto, abbiamo dimezzato l’irap sul comparto imprese. Il motivo per cui altre riforme si fa fatica a farle sul fisco è perché manca il coraggio di spiegare che in alcuni casi bisogna anche rimodulare anziché togliere. L’obiettivo è dire: nessuno paga di più, tutti pagano di meno; invece bisogna riconoscere che alcuni dovrebbero pagare qualcosina di più. Noi per quanto riguarda l’irpef abbiamo una pressione altissima sui redditi medi, molto bassa sui redditi alti, sui redditi molto bassi invece siamo ancora più generosi rispetto a Paesi come la Germania. Su 41 milioni di contribuenti sono 10 milioni quelli che pagano zero irpef”.