Condominio: anno nuovo assemblee nuove. La persistenza dell’emergenza pandemica ha trasformato la vita lavorativa, scolastica e di conseguenza quella condominiale. E’ possibile, infatti convocare le assemblee, con preventiva autorizzazione da parte dei condomini, sulle piattaforme presenti in commercio. Ne abbiamo parlato con Antonio Pazonzi, Presidente del Collegio Nazionale dei Revisori dei conti dell’ANACI, su Cusano Italia TV, a Mattina con noi.
L’assemblea di condominio è l’organo che delibera e decide le attività condominiali e le esegue attraverso l’amministratore – ha osservato Antonio Pazonzi – con la pandemia tutto si è rallentato e nella maggior parte dei casi fermato”
Incontrarsi è diventato il desiderio più grande delle persone e per i condomini è essenziale.
“Gli amministratori si sono trovati nell’impossibilità di poter riunire le assemblee di condominio creando paradossalmente delle irregolarità. Il codice civile prevede che l’amministratore, entro centottanta giorni dalla chiusura dell’esercizio, è obbligato a rendere il conto della propria gestione. Non poter riunire le persone in assemblea rende questa fattispecie normale – ha affermato il Presidente Antonio Pazonzi – il legislatore è venuto incontro a tale problema di “incontrarsi” supportando la norma con la deroga a questo termine fermando il decorrere di questi centottanta giorni che riinizieranno a decorrere dal 31 gennaio o dal termine della pandemia.”
Il Decreto Rilancio per le agevolazioni fiscali e la modifica delle disposizioni di attuazione del codice civile per le assemblee online
Nel frattempo, “il cd Decreto Rilancio ha approvato quegli incentivi tesi a dare attuazione al risparmio energetico e alla rigenerazione urbana attraverso l’introduzione del Superbonus del 110%. Si tratta di un upgrade delle norme esistenti integrative a quelle che agevolano la ristrutturazione edilizia, la riqualificazione energetica e l’adeguamento sismico. E’ un progetto che deve essere condiviso con la collettività condominiale e autorizzato: come si fa ad attuarlo senza le assemblee? – ha fatto notare Antonio Pazonzi, dell’ANACI – il legislatore è venuto incontro alla collettività condominiale, inserendo al 6° comma dell’articolo 66 delle disposizioni di attuazione del codice civile la possibilità, previo consenso da parte della maggioranza dei condomini, di partecipare all’assemblea in modalità di videoconferenza. In tal caso, il verbale, redatto dal segretario e sottoscritto dal presidente, è trasmesso all’amministratore e a tutti i condomini con le medesime formalità previste per la convocazione.”
“Riusciranno i nostri eroi…?”
Condominio: a giudicare dall’esito della DAD e dello smart working, viene da dubitare nell’immediato sulla buona riuscita delle assemblee online. “Ne potrebbe venire fuori un pasticcio in quanto sulle piattaforme è difficile riuscire in maniera compiuta a gestire una assemblea condominiale soprattutto con la trattazione di argomenti di particolare interesse e complessità. Ma la norma allo stato esiste e pertanto ci sono condomini che da un lato chiedono all’amministratore di essere convocati sulle piattaforme on line e dall’altro ci sono amministratori che riconoscono possa venir fuori un deliberato carente degli elementi essenziali. Il problema potrebbe presentarsi, dunque, nel prossimo medio termine con le potenziali impugnative dei deliberati da parte degli aventi diritto con l’utilizzo di tale sistema – si è congedato così il Presidente Antonio Pazonzi – attualmente stiamo consigliando di inviare ai clienti delle bozze di preventive autorizzazioni da ritornare compilate e sottoscritte attraverso delle modulistiche per poter, ove possibile, anticipare quanto sarà oggetto di apposito deliberato nelle singole assemblee… in presenza ovvero… “l’autorizzazione alla convocazione su piattaforme digitali.”