Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla crisi di governo. “Se vedo alternative a Conte? Vedo solo Conte, punto –ha affermato Sileri-. E’ stato fatto un ottimo lavoro in quest’ultimo anno”.
Sulla campagna vaccinale. “Stiamo distribuendo molto bene le dosi di vaccino che ad oggi ci arrivano, le dosi che arrivano vengono smaltite nell’arco di una settimana. Bisogna andare avanti con i vaccini che arrivano, il punto sarà avere i prossimi vaccini, quelli che dovranno essere approvati da Ema come Astrazeneca. Quando saranno approvati si passerà da una vaccinazione di nicchia ad una vaccinazione di massa più diffusa, lì sarà la vera sfida. Al momento le critiche sul numero di vaccini fatti, sebbene comprensibili all’inizio, ora non dovrebbero più esistere. Le critiche più corrette sono quelle che vengono fatte nei confronti di coloro che saltano la lista, i cosiddetti imbucati del vaccino. Ogni struttura sanitaria dovrebbe avere una lista di vaccinandi e un’altra lista di ‘riserve’ se avanzano i vaccini. I vaccini che abbiamo ora devono essere riservati agli operatori sanitari e ai più fragili”.
Su chi è risultato positivo dopo il vaccino. “E’ possibile che mi prenda il virus nei giorni successivi al vaccino perché con la prima dose non ho raggiunto la protezione. Se viene data l’indicazione di fare due dosi e l’immunità arriva dopo qualche giorno dalla seconda dose, significa che quello è il protocollo da seguire. Non farei variazioni dei protocolli, che sono frutto di studi”.
Sul nuovo dpcm. “Non vi è un grosso nuovo cambio di regole. C’è un mantenimento di regole già esistenti con una maggiore rigidità su alcuni parametri come l’R con zero. Ma allo stesso tempo, laddove l’r con zero dovesse risultare molto basso, può esserci la libertà di poter fare praticamente tutto. Si tratta di far fronte alle prossime settimane con una rigidità che ci aiuterà ad evitare ciò che stiamo osservando in Paesi del Nord Europa”.
Sull’aumento dei fondi per la sanità nel Recovery Plan. “Erano pochi prima, avere un raddoppio è sicuramente un grosso vantaggio per la sanità. Più soldi arrivano dalla sanità e meglio è”.