Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla crisi di governo. “Questa storia della crisi eterna mentre nel Paese c’è la pandemia è un’assurdità, uno spettacolo osceno –ha affermato Civati-. Ci sono degli elementi oggettivi: ci sono degli interrogativi sul Recovery Plan, sul piano di vaccinazione, ci sono cose gestite in modo discutibile, si tratta di questioni politiche, Renzi le sottolinea e io condivido, così come il fatto di prendere il Mes. Poi ci sono le regioni tattiche di riposizionarsi perché Renzi ha perso tantissimo, è inviso a tre quarti della classe politica che prima lo adorava, non vuole lasciare il centro politico a Conte. Dopodichè ci sono gli interessi di bottega, qualcuno dice che vuole il Ministero della Difesa perché vuole andare alla Nato. Se saltasse Conte e arrivasse un altro premier lui punta ad un paio di ministeri per lui e la Boschi. Lui le carte le gioca tutte, ma non è detto che poi non se le rimetta in tasca. Sicuramente questo governo qualche problemino ce l’ha. Ad esempio Luigi Di Maio è un ministro degli Esteri imbarazzante. C’è una parte del Pd che è d’accordo con Renzi, nel senso che questa confusione non gli dispiace più di tanto, perché Conte sta prendendo molto spazio, secondo me Franceschini è uno non molto convinto che Conte debba continuare a fare il premier”.

 

Sulla situazione sociale del Paese. “Io sono preoccupatissimo. Sto continuando a fare proposte, perché bisogna che chi ha guadagnato tantissimo dal covid o che in generale sta molto bene dia un contributo, chiamiamola patrimoniale o progressività. C’è un Paese che è senza più una risorsa pubblica perché le abbiamo spese tutte per tamponare senza progettualità e c’è una situazione sociale drammatica”.