Michele Bordo, vicecapogruppo PD alla Camera, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sugli scontri a Washington. “Le immagini che ieri sera arrivavano dagli Usa, l’assalto al tempio della democrazia, le violenze, mi hanno davvero fatto venire i brividi –ha affermato Bordo-. Questi sono i pericoli che corre una democrazia quando al governo ci sono populisti ed estremisti di destra che, attraverso una campagna di odio e violenza, hanno provato a sovvertire l’esito di elezioni democratiche. Siamo all’assurdità che chi è al governo non riconosce l’esito delle elezioni. Tutti i ricorsi sono stati respinti, insistere ed istigare la folla gridando ai brogli elettorali credo che non solo sia stato irresponsabile ma anche anti-democratico. Quello che è accaduto in America è un avvertimento che non può essere sottovalutato perché questa deriva populista può verificarsi dappertutto”.

Sulla possibile crisi di governo in Italia. “Parlare di crisi al buio in questo momento è abbastanza surreale, la stragrande maggioranza dei cittadini non comprende questa discussione, vorrebbe dal governo risposte concrete e non discussioni su quante poltrone spettano a quella o a quell’altra forza politica. In questo momento tutto ci possiamo permettere tranne che una crisi al buio e chi dovesse provocarla pagherebbe un prezzo molto alto. Per quanto ci riguarda non c’è alternativa a questo governo, se cadrà si andrà ad elezioni anticipate. La via dello strappo e dell’ultimatum è un metodo che non ci appartiene e che non condividiamo. Questo è il momento di accelerare sul Recovery Plan, cogliamo con grande interesse le correzioni che ci sono state e ne discuteremo in queste ore. Ora i cittadini si aspettano una fase di rilancio del governo, che per noi significa trovare una nuova sintesi e rafforzare la squadra. Un governo debole che zoppica non servirebbe a nessuno, è per questa ragione che noi da novembre chiediamo una verifica programmatica e abbiamo chiesto ai nostri alleati di giungere ad un patto di legislatura per traghettare il Paese fino al 2023. Questo è il modo giusto per discutere.

Sui vaccini. “Abbiamo assistito ad attacchi sconsiderati delle opposizioni nei confronti del governo. Ci sono responsabilità nazionali sulla distribuzione dei vaccini, ma anche delle regioni sull’attuazione. Ci sono regioni più avanti come il Lazio e regioni più indietro come la Lombardia, ma l’Italia è al primo posto in Europa per numero di vaccinati, abbiamo superato anche la Germania. Questo per dire che non bisogna parlare sempre male del nostro Paese”.