Elio Pandolfi che spettacolo è la storia di un talento che conosce le delusioni, l’amarezza, non la sconfitta. Figlio di una donna che in gravidanza cantava Puccini, Elio è un’artista preannunciato da uno studioso, mezzo sensitivo e amico di famiglia, che un giorno mise una mano sulla pancia della mamma e le disse: “Qui dentro c’è la reincarnazione di un bravo mimo greco.” Il papà, bidello, sperava il figlio diventasse contabile, ragioniere. “Ma il diritto, l’economia, non sono per me”, ha dichiarato Pandolfi in una recente intervista. Andava a scuola controvoglia, non è mai riuscito a marinare le lezioni soltanto perché il papà l’avrebbe scoperto: lavorava presso la scuola stante vicino la casa di famiglia, e quindi lo stesso istituto dove il figlio stava portando avanti gli studi.

Gli amici

Amico di un certo tipo di personalità del mondo dello spettacolo, importanti per la crescita artistica e personale di Elio: Bice Valori, amica del cuore, Marcello Mastroianni, Luchino Visconti, Federico Fellini. “Fellini aveva grande fiducia in me. […] Il film di Federico che mi impiegò di più fu La dolce vita: passai settimane e settimane alla Scalera Film (dove si doppiava) a sua totale disposizione”, racconta nel libro a cura di Caterina Taricano, Gremese Edizioni.

La radio

Cresciuto a pane, musica e teatro. Ha frequentato la migliore scuola di recitazione in Italia, l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e prima di affermarsi come attore, doppiatore, personaggio dello spettacolo, si è sperimentato con la radio. Questa gli ha aperto definitivamente le porte al mondo dello spettacolo.

L’altra Roma

Nel frattempo, Roma splendeva di una luce diversa, l’incontro e il rapporto coi fascisti catapultò Elio in una sorta di incubo fatto di ansie, panico e altre emozioni negative controproducenti, per se stesso e per il lavoro teatrale che stava portando avanti.

Il cinema, grande amore grande delusione e la rivincita nel doppiaggio

Tra alti e bassi, ruoli ottenuti e riconoscenza sottratta, Elio Pandolfi ha continuato a studiare, lavorare e portare avanti il suo progetto di vita, artistica e professionale. Il cinema è stato il suo sogno e la sua più grande delusione, superata probabilmente con la rivincita ottenuta nel doppiaggio. Non credo sia la stessa cosa, credo però sia un buon surrogato!

Il viaggio esistenziale di un uomo che viaggia verso i novantacinque anni

Dal viaggio esistenziale di Elio impariamo che nella vita quello che conta è crederci, avere talento. Le delusioni potranno scoraggiare per un attimo, ma non per sempre. Mai arrendersi. “Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo”, recita un vecchio adagio arabo. Tornerò a raccontarvi Elio Pandolfi, in “A Libro Aperto”, edizione speciale, su Cusano Italia TV. Canale 264.