“Sei minuti a mezzanotte” è una spy story diretta da Andy Goddard, con Judi Dench e Eddie Izzard, diffusa sulle principali piattaforme streaming.
È l’estate del 1939, mentre l’Europa si prepara ad affrontare il secondo conflitto mondiale Thomas Miller (Eddie Izzard) accetta il posto di insegnante d’inglese in un prestigioso istituto femminile sulla costa meridionale della Gran Bretagna. Miller, come il suo predecessore deceduto in circostanze misteriose, è un agente inglese sotto copertura inviato nel collegio per ottenere informazioni. Questo infatti non ospita studentesse qualsiasi, ma figlie e figliocce dei gerarchi nazisti e delle famiglie tedesche dell’alta società, inviate in Inghilterra per padroneggiare meglio la lingua poco prima dell’imminente guerra.
Andy Goddard, regista di alcuni episodi di Downtown Abbey, per il suo thriller rimaneggia una delle tante storie di resistenza al terrore nazista: l’agente governativo in missione, le venti ragazze e la loro istitutrice nel collegio Augusta-Vittoria a Bexhill On Sea nell’Inghilterra del sud. La preside Miss Rocholl, una intransigente Judi Dench, e la sua enigmatica assistente Ilse Keller, lì impartiscono alle giovani allieve lezioni di portamento, trasmettendo loro i principi della Lega delle ragazze tedesche e il suo ideale di donna.
Quando l’indagine di Miller ha inizio, tra le mura dell’istituto già si aggira l’ombra scura dell’ideologia nazista, pronta a soggiogare le allieve che seguono i fatti dalla Germania riunite davanti alla radio, intonano canti nazisti e imparano il saluto a Hitler. La gelosa ed orgogliosa Judi Dench, infatti, si è lasciata imbrogliare anche da un’altra spia, questa volta al servizio delle SS. La sua assistente è lì per assicurarsi non solo che la prole dell’alto ceto nazista impari i costumi e il pensiero nazionalsocialista, ma che faccia ritorno in patria prima dello scoppio della guerra senza che nessuno lo scopra, e in caso di fallimento, che non cada in mano al governo inglese.
Le ragazze dell’Augusta Vittoria sono strette tra due fuochi, un duello tra spie che si scontrano sulla stessa scacchiera dove si gioca la partita delle grandi potenze, a poche settimane dallo scoppio della guerra. Ma se l’adrenalina non manca, in questa storia di spionaggio a tema bellico è il ritmo dell’azione a perdere colpi, con continui alti e bassi. Il film alterna stili diversi, dal thriller classico al racconto di formazione che approfondisce il legame tra professore e studente per finire con la corsa contro il tempo e il tutti contro tutti. Dei personaggi, rassegnati di fronte alla “Storia”, la regia piatta e una sceneggiatura veloce ce ne regala solo ritratti abbozzati, senza indugiare troppo sui dettagli. Una spy story dalla valenza storica, appassionante, ma con qualche incidente di percorso.