Il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti (Lega), è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto dal fondatore dell’Unicusano Stefano Bandecchi su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).
Sulla situazione covid. “La nostra provincia è stata molto colpita nella prima ondata ed è ancora molto colpita in questa seconda fase –ha affermato Fugatti-. Abbiamo un numero di decessi superiore alla media nazionale, è un dato che contraddistingue tutto l’arco alpino. Che ci sia una differenza di mortalità tra il nord e il sud del Paese è un dato di fatto, sarà la scienza che spiegherà questa evidenza. Intanto bisognerebbe interrogarsi sul perché l’Italia sia il Paese con il più alto numero di decessi. Comunque, il nostro territorio è sempre rimasto giallo secondo i parametri del Ministero della Salute e dell’Iss. I territori che sono rimasti gialli riescono a frenare il contagio, ma non a bloccarlo e a far scendere la curva. Nelle zone rosse invece si riesce a frenarlo di più”.
Sul rapporto governo-regioni. “Con questa pandemia le possibilità di agire autonomamente, anche nel caso di autonomie speciali come la nostra, sono molto ristrette perché il governo ragiona sotto l’aspetto di una sicurezza sanitaria nazionale e i vari dpcm hanno poche possibilità di margini di autonomia. Qualcosa abbiamo fatto, il Trentino ad esempio ha avuto un’attenzione particolare sull’apertura delle scuole. A giugno-luglio abbiamo riaperto scuole d’infanzia e asili nido. I ristoranti li abbiamo chiusi una settimana dopo rispetto al governo. Politicamente sarebbe molto facile per me fare politica contro questo governo, però in questa pandemia chi governa sa benissimo che bisogna lavorare in modo costruttivo per cercare di uscire da questa situazione. Ovviamente avremmo avuto tanti motivi per fare polemica, però in questa fase andare allo scontro con il governo sarebbe sbagliato. Se c’è un tema su cui dobbiamo fortemente fare pressione sul governo è quello dei ristori economici alle attività chiuse. Noi abbiamo chiusi gli impianti da sci, il che vuol dire che anche l’albergo, il bar, il maestro di sci non lavorano. Io chiedo al governo, che può fare debito a differenza delle province autonome, di fare debito e garantire i ristori”.