Lorenzo Blandi, segretario di FederSpecializzandi – Associazione Nazionale dei Medici in Formazione Specialistica, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Gli specializzandi dovrebbero aiutare i medici a fare i vaccini e verrebbero ricompensati con crediti formativi. “Il ministro dell’Università e della Ricerca ha detto che gli specializzandi sono studenti e devono essere ricompensati con CFU perché è una cosa formativa –ha affermato Blandi-. In realtà gli specializzandi sono medici laureati e abilitati, iscritti all’ordine professionale, esercitiamo la professione medica. Nonostante il nostro contratto dica tutt’altro, siamo arrivati a lavorare fino a 70 ore settimanali, weekend e notti compresi. Ci siamo ammalati e ci hanno bloccato lo stipendio. Non hanno la concezione di quale sia il nostro ruolo e il nostro supporto e per questo nascono norme contraddittorie che sono anche svilenti per noi. In questo Paese mancano medici specialistici, i medici italiani sono quelli che fuggono di più all’estero. Non ci sono risorse da allocare per i medici specializzandi, nonostante ci sia grande necessità. Noi ci siamo sentiti offesi dalle parole del ministro che ha detto che siamo studenti che seguono corsi, perché significa non avere consapevolezza. Chiediamo rispetto e consapevolezza, non chiediamo semplici scuse, vogliamo che ci sia una politica che riparta e dia la giusta considerazione a noi specializzandi. Sarebbe un precedente storico tremendo, se fare un caffè è formativo allora ci metteranno a fare i caffè? Le vaccinazioni non sono un qualcosa che fanno i chirurghi. Dire che è un’attività formativa professionalizzante per tutti gli specializzandi è una castroneria. Chiediamo semplicemente di essere trattati come gli altri operatori sanitari”.