Eredità: soltanto un grande talento può lasciare un grande patrimonio. Da Beethoven a Maradona a Luciano Pavarotti, o Alberto Sordi, siamo successori di interi capitoli storia del cinema, dello sport e della musica. Storie irreplicabili, talenti figli di un tempo diverso dal nostro, per questo unici e irripetibili. Prendiamo il caso Maradona, ad esempio, difficilmente dimenticheremo il fuoriclasse che è stato. Più problematica, invece, è l’eredità economica da doversi spartire.
Le sorelle, i figli legittimi e illegittimi
Ne abbiamo parlato con Vittoriana Abate, giornalista RAI. “Dopo la morte di Maradona è cominciato il giallo, il mistero: aveva subito un intervento al cervello, è dubbia la gestione della convalescenza e le cause della morte. Diego Armando Maradona non è soltanto padre di cinque figli legittimi, quindi Alma, Nerea e Giannina, avuti da Claudia Villa Fani, Diego Junior avuto da Cristiana Sinagra, con cui ha avuto una relazione negli anni ’80 e Iana, avuta nel 1995. A questi si aggiunge Diego Fernando, detto Dieguito, che oggi ha sette anni. Fin qui nulla di strano – ha affermato la giornalista a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – parlando di un uomo del calibro di Diego Armando Maradona non possiamo non parlare dei figli, che spuntano da ogni parte del Sud America. Sarebbero almeno altri sei i figli illegittimi: di cui quattro a Cuba, due in Spagna e poi in Argentina, dove un figlio chiede il riconoscimento tramite l’esame del DNA. Un’altra figlia, invece, chiede risarcimento: c’è una costellazione di eredi, e presunti tali, ai quali si aggiunge la famiglia di origine. Diego Armando Maradona aveva quattro sorelle e un fratello. Sono soprattutto le donne ad entrare in gioco nella questione ereditaria.”
Gli avvocati e il brand
Eredità: a quanto ammonta il patrimonio accumulato da Maradona? “A 75 milioni di dollari – ha detto Vittoriana Abate – è la stima riportata dall’avvocato Pisani, napoletano, cioè colui che ha gestito le problematiche circa il fisco. I beni di Maradona soprattutto immobili: oggetti di lusso, si è scoperto un container contenente trecento oggetti di valore, la Coppa di Patino ricevuta dalla Fifa, una lettera firmata da Fidel Castro. Molti di questi beni immobili sono sparsi nel mondo: in Venezuela, Cuba. Il vero patrimonio, sarebbe però il brand, secondo gli avvocati, cioè i diritti legati all’immagine. Bisognerà capire a chi andranno. Al momento sono finiti nelle mani dell’avvocato Matias Morla, molto vicino al calciatore. Lo aveva blindato, negli ultimi anni è stato isolato.”
L’ex moglie, unica donna sposata
Anche nella cerchia affettiva di Maradona troviamo contrasti e discussioni, come in tutte le famiglie. “L’ex moglie è l’unica donna che abbia sposato, con lei ha avuto contrasti fortissimi,. Tuttavia, l’amministratore delegato del brand, al momento, sarebbe la sorella tale Ana Maradona. Un testamento ufficiale non c’è, ci sarebbe un documento scritto nel 2006, fatto a Dubai. La battaglia sarà tra la famiglia di origine, quindi le sorelle, i figli e la moglie Claudia Villa Fani, ai quali si aggiungono i figli illegittimi, non riconosciuti, che chiedono riconoscimenti – si è congedata così la giornalista RAI – la spartizione del patrimonio richiederà anni, questo non farà altro che aumentare la qualità e il valore del brand. Non aveva denaro contante nelle tasche e neppure sul conto corrente. Le macchine gli venivano regalate per fargliele provare. Aveva una grande passione per le donne, non per il matrimonio, si è sposato soltanto una volta. E’ stato un uomo generoso, sul suo conto corrente è stato trovato poco meno di centomila euro. Non aveva da parte risparmi, aveva comprato immobili e società. Era un uomo generoso.”
Il testamento, documento definitivo
Eredità: il compito di chi è prossimo al trapasso è di chiarire come avverrà la spartizione, attraverso un documento scritto, quale il testamento è. Non tutti se ne ricordano, non tutti ricevono quello che dovrebbero, o che si aspettano, per questo i contrasti sono frequenti all’interno delle famiglie. “Il testamento, che a me piace chiamare l’ultimo messaggio, è l’ultimo scritto che rimane, è un documento che non lascia replica e quando viene letto, chi lo ha scritto non è in vita e chi se lo sente, non ha possibilità di replicare – ha fatto notare il notaio Giulio Biino – mi è capitato più di una volta di assistere a scene di rabbia e lacrime copiose. E’ il momento in cui vengono fuori i caratteri, e uno dei momenti in cui l’umano riesce a dare il meglio di sé.”