Balance Evaluation Automated Testbed: dal Laboratorio di Ingegneria della Unicusano arriva la piattaforma BEAT, un sistema automatico per il collaudo di esoscheletri per arti inferiori utilizzati in ambito neuromotorio. Il progetto è in partnership con l’Università degli Studi della Tuscia e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
articolo a cura di Michela Crisci
La finalità della riabilitazione robotica non è fare miracoli ma restituire a un paziente un grado di autonomia sufficiente per poter lasciare l’ambiente ospedaliero il prima possibile. È questa la vision di fondo di chi si impegna con dedizione e passione nell’attività di ricerca in essere. Tra i progetti di ricerca portati avanti dall’Unicusano Lab, non possiamo non menzionare lo studio e la progettazione di prototipi industriali, ecosostenibili, lo sviluppo di metodologie in ambito bioingegneristico e biomedicale come la realizzazione di un esoscheletro per il recupero funzionale della locomozione di pazienti in età pediatrica e piattaforme dinamiche robotizzate per l’analisi ed il trattamento dei disordini dell’equilibrio. In questo mare di ricerca scientifica si fa strada la Balance Evaluation Automated Testbed (B.E.A.T.) inserita nell’ambito del progetto EUROBENCH.
Nell'ambito di questo progetto, BEAT (Balance Evaluation Automated Testbed) mira a realizzare un banco di prova per confrontare la capacità dell'esoscheletro nell'aiutare l'equilibrio statico e dinamico, attraverso una piattaforma robotica per il calcolo degli indici di prestazione. Tali risultati potrebbero essere utili sia a ricercatori coinvolti nello sviluppo dell'esoscheletro per testarne le prestazioni, sia rappresentare un punto di partenza fondamentale per l'utilizzo definitivo degli esoscheletri nella vita quotidiana e non solo in ambienti di laboratorio.
Realizzata nell’Unicusano M3-Lab, la BEAT è una piattaforma rotante robotica controllata in posizione e cedevolezza. La piattaforma sarà in grado di supportare un soggetto che indossa l’esoscheletro e sollecitare la base d’appoggio con perturbazioni programmate. La piattaforma sarà provvista di sensori di orientamento e forza e da una matrice per la misura del centro di pressione della base di appoggio del soggetto/esoscheletro in via di test. Tutti i dati di misura saranno integrati nel sistema di gestione presente nelle facility dell’istituto Cajal Institute, Spanish National Research Council (CSIC) e resi disponibili a tutta la comunità scientifica mondiale, per svolgere collaudi e benchmark su esoscheletri commerciali e in sviluppo presso enti di ricerca o aziende a tecnologia avanzata. Il progetto, coordinato dall’Università degli Studi Niccolò Cusano, ha come partner l’Università degli Studi della Tuscia e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù; prevede un finanziamento di 187.625 euro e si concluderà ad aprile 2021.