Riccardo Noury, portavoce Amnesty International Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sul caso Regeni. “La Procura di Roma ha fatto il suo dovere, la procura egiziana per niente –ha affermato Noury-. I vari governi italiani se ne sono lavati le mani e hanno preferito continuare fare affari con l’Egitto. Ora avremo un processo con 4 imputati che però molto probabilmente saranno assenti. Gli affari economici, i dossier che vedono l’Italia di comune accordo con l’Egitto, vengono considerati priorità e anche la richiesta di ritirare l’ambasciatore è vista con terrore. Quando ci sarà una sentenza che attesterà che Giulio Regeni è stato torturato e ucciso da funzionari del governo egiziano, l’Italia avrà una reputazione compromessa a livello internazionale perché continuerà affari con quel Paese. Vorrei che ci fosse un sussulto di politica etica, lo si deve alla famiglia, alla giustizia e alla reputazione di questo Paese. Far finta che non sia successo nulla sarebbe l’epitaffio sulla tomba dell’Italia sul fronte dei diritti civili.
Il vaccino anti-covid non sarà per tutti. “9 persone su 10 nei Paesi poveri rischiano di non essere vaccinate contro il covid nel prossimo anno. I dati pubblici ci dicono che i Paesi più ricchi stanno accaparrando scorte di vaccini al punto che in media potranno vaccinare per 3 volte in un anno la propria popolazione. Il risultato è che nei 67 Paesi più poveri del mondo non ci si vaccinerà mai e così la pandemia non finirà mai. Senza un vaccino popolare per tutti non ne usciremo. Avremo un mondo ancora più diviso tra chi ha avuto accesso alle cure mediche e chi no, a quel punto non ha più senso parlare di diritto alla salute ma di privilegio alla salute”.