Alberto Bagnai, senatore della Lega, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul Mes. “Nello scenario più estremo con il Mes c’è il pericolo di una bancarotta sui titoli del debito pubblico che il trattato non solo evoca, ma anche rende più semplice –ha affermato Bagnai-. Io ieri in aula mi sono rivolto ai colleghi politicamente vivi della maggioranza, perché i 5 Stelle dopo questo voltafaccia sono politicamente morti, ricordando che nel 2013 erano tutti a favore dell’austerità e del bail in tranne noi e poi i fatti ci hanno dato ragione, oggi sono tutti a favore della riforma del Mes tranne noi e immagino già come andrà a finire. Il PD ragiona solo per l’ideologia, fa un ragionamento da neonato: Unione Europea=buono. Dal primo giro di walzer di questa crisi le banche messe peggio sono quelle tedesche, che sono più esposte su attività speculative, noi abbiamo la certezza che se le cose andranno male, quando si verrà al dunque chi avrà più bisogno di aiuto saranno proprio le banche tedesche. Lo scopo dell’Europa è spennare gli italiani, noi siamo il tacchino di un eterno giorno del ringraziamento. L’Italia è un Paese ricco di ingegno e di un patrimonio finanziare e immobiliare che è il risparmio dei suoi cittadini che lavorano. Io da 6-8 anni leggo sulla stampa internazionale editoriali su quanto sono ricchi gli italiani ma usano male i loro risparmi. Sono quindi 6 anni che preparano l’attacco al risparmio degli italiani. Il Mes è un’istituzione che nasce per fare prestiti ponte a degli Stati che sono talmente in difficoltà da non poter più collocare i propri titoli sul mercato, quindi utilizzare il Mes significa ammettere di essere alla canna del gas, questo è lo stigma di cui ha parlato ieri Monti. Monti non ha una serie di successi previsionali o politici tali da poter dare lezioni, forse solo ai grillini può insegnare qualcosa”.

Sul Recovery Fund. “L’anno prossimo arriveranno 17 miliardi, praticamente un’asta di btp. Si parla dei miliardi che arrivano, ma non si parla mai dei miliardi che partono. Quest’anno daremo 200 e qualche e ci ritorneranno 200 e qualche. Per avere i fondi europei devi fare un percorso burocratico ad ostacoli e hai dei soldi che devi usare per fare ciò che vuole l’Europa, ma quei soldi all’Europa gliel’ha dati anche l’Italia che è un contributore netto. Quei 209 per oltre 100 miliardi sono prestiti e quindi dobbiamo restituirli, i cosiddetti sussidi per 65 miliardi verranno pagati indietro con almeno 4 tasse: plastic tax, carbon tax, ecc… Non ci viene regalato nulla, l’unica cosa è che nel nostro bilancio non ci sarà la libertà di utilizzare questi soldi se non per gli indirizzi europei. A noi questi indirizzi servono? 17 miliardi alla parità di genere e 9 alla sanità. Ci danno delle priorità che non sono nostre”.