Etichette pregiate del panorama enoico mondiale: venerdì 4 dicembre nell’episodio di Unicum, storie da collezione su Cusano Italia TV (264 ott) una interessante conversazione con Chiara Giannotti ideatrice del blog Vino.tv https://vino.tv e autrice del libro La Cantina perfetta: grandi vini da collezione, edito da Rizzoli e punto di riferimento per tutti gli appassionati del mondo enoico di ottima annata. Chiara Giannotti ha un vissuto che la inserisce certamente tra quelle donne che sono riuscite a vivere il vino in più ambiti: noi abbiamo parlato di tutti quei vini che custodiscono storie di passione e tradizione, che oggi dimostrano con incredibili risultati d’asta, di essere diventati affidabili beni di investimento. Si tratta di un mercato ormai consolidato perché gli investitori hanno iniziato ad apprezzare il suo incredibile ritorno economico.

Il desiderio di collezionare icone

Nelle aste corrono i prezzi di ottime annate italiane e internazionali. Il vino è senza tempo: antico e al contempo attuale, avveniristico. Per il collezionista, avere in cantina delle etichette iconiche equivale a raggiungere dei piccoli traguardi, e aggiunge Chiara Giannotti che, se è per pura passione, l’investitore non separerà il valore economico da quello qualitativo e non necessariamente ne trarrà anche un dividendo finanziario. Piuttosto l’intento sarà quello di riservarsi l’immenso ed esclusivo piacere di stappare la bottiglia. Al contrario, gli speculatori sono quasi sempre dei rivenditori che trattano il vino solo come un bene il cui valore non è soggetto a forti fluttuazioni dei prezzi, dovute, ad esempio, alle situazioni emergenziali come quella attuale.

La cantina perfetta

La qualità di un vino da collezione è direttamente proporzionale a tutto quello che ha costruito costantemente nel tempo, senza mai cadere in errori e acquisendo credibilità nel mercato. Proprio per questo motivo, Chiara Giannotti nel suo libro mette in risalto la storia di settanta etichette, che prendono un posto importante in una cantina che vuole essere definita perfetta. Ogni vino è raccontato con la sua storia, il vero leitmotiv del suo successo che precede i giudizio sulla sua qualità inopinabile e a seguire altri fattori come la scarsità della produzione in un determinato anno, la qualità dell’annata, il giudizio dei critici. Le etichette sono raccontate per territorio in una sorta di percorso che descrive le diverse aree di origine di ogni bottiglia, la storia delle cantine, i vitigni, le denominazioni, le zone e i metodi di produzione. Si parte dalle regioni francesi di Bordeaux, Borgogna, Champagne e Rodano, si arriva in Italia per poi continuare il viaggio tra Germania Austria, Portogallo, Spagna e Ungheria, e conclude con Stati Uniti, Argentina, Cile e Australia.

Criteri di valutazione dei vini da collezione 

Investire in vini da collezione non è certamente facile e per far si che si valutino nel tempo, devono essere mantenuti in ottime condizioni: in primo luogo il vino deve essere conservato in apposite cantine, dove temperatura, umidità e posizione della bottiglia seguono regole ben precise. Una conservazione non idonea potrebbe compromettere la qualità del vino, rovinando il processo di invecchiamento. Nell’acquisto bisogna tener conto della sua annata, senza dimenticare che anche il vino, come ogni bene di investimento, comporta rischi non sempre valutabili. Sotto la lente della repressione Frodi, vanno tutte quegli adempimenti che mirano a proteggere il collezionista, dal rischio di incorrere in truffe. L’attenzione al numero di bottiglia, la possibilità di intagliare la capsula per vedere se il tappo è originale, lampade per vedere se le etichette sono state attaccate da poco: sono solo alcuni strumenti che tutelano l’originalità e l’autenticità dei vini da collezione. Ci sono apposite associazioni che si occupano di certificare ma ormai le stesse cantine di prestigio hanno compreso l’importanza di tracciare i loro vini, inserendo ad esempio dei dispositivi nell’etichetta piuttosto che nel tappo. Tali accortezze che riconducono alla cantina di pertinenza, si ritrovano però esclusivamente nelle ultime annate, che vivono in una ottica più evoluta di consapevolezza del rischio di incorrere in frodi.

La scelta del collezionista italiano

Record si registrano in particolare tra i vini di Borgogna e di Bordeaux: vini che hanno fatto capire l’importanza di un territorio, il cui alto valore si giustifica considerando che sono pochissimi gli esemplari in circolazione di queste bottiglie. Un esempio è la Romane’e-Conti di Romane’e-Conti 1996, battuta dalla casa d’aste Sotheby’s a circa 20.000 euro a bottiglia, rientrando tra i primati delle bottiglie più care al mondo. Ad ogni modo il collezionista italiano ha sempre un occhio di riguardo maggiore verso le etichette italiane che peraltro hanno valori molto interessanti paragonati ai francesi dove i prezzi sono saliti.

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