L’attore Michele La Ginestra, direttore del Teatro 7 e del Teatro 7 off di Roma interviene su Radio Cusano ai microfoni di Luca Rossi e Arianna Caramanti per parlare della crisi del settore artistico di questo periodo storico: molti attori, tecnici e lavoratori dello spettacolo infatti sono fermi da mesi, molti di loro non hanno più percepito soldi da marzo scorso e alcuni purtroppo fanno fatica a tirare avanti a causa della chiusura dei teatri, dei cinema e dei musei di questo periodo.
LA CRISI DEI LAVORATORI DELLO SPETTACOLO
“La crisi economica in questo momento investe tanti settori, quello dello spettacolo è molto colpito: i miei dipendenti ad esempio sono a casa in cassa integrazione ma il problema è che i soldi arrivano a mozzichi e bocconi! Per non parlare di tutti gli altri lavoratori fermi da mesi, come tecnici e attori… Io mi faccio carico di queste problematiche ed è per questo che avevo fatto un appello al Comune di Roma questa estate, di darci uno spazio per farci continuare le nostre attività ma ovviamente questo appello è rimasto inascoltato! Il problema grosso di questa situazione non sono gli aiuti perché qualche soldi è anche arrivato ringraziando il cielo ma è il fatto che chi prende decisioni non conosce nulla di questo mondo per cui tanti soldi arrivano a pioggia per alcune categorie di lavoratori facendone rimanere a bocca asciutta tante altre. Non si comprende quanto sia l’indotto mosso dall’ambiente artistico che ha invece un’influenza decisiva per il PIL. Noi lavoratori dello spettacolo siamo essenziali perché regaliamo qualche ora di svago e gioia alle persone, questo punto non viene compreso purtroppo! Prima della chiusura dei teatri anche noi al Teatro 7 avevamo adottato misure severissime per contenere le persone, macchinari di sanificazione, distanze rispettate… Altre realtà come i centri commerciali, rimangono aperte e vediamo tanta gente che si assembra: le persone sono esasperate e le posso capire ma purtroppo non si capisce ancora l’intensità di questo virus che è devastante quando ti prende e io, avendolo avuto poco tempo fa, lo so bene purtroppo!”
SU RUGANTINO
“Prima dello scoppio della pandemia avrei dovuto recitare a fianco di Serena Autieri e di tanti altri bravissimi artisti nei panni di Rugantino al Sistina. Dio solo sa quanta voglia avevo di tornare su quel palco e impersonare questo personaggio che fu il primo importante che portai in scena a 35 anni e poi a 40. Avevo voglia di vedere come lo avrei realizzato ora a 56 anni, in un’altra età in cui si hanno anche forze differenti rispetto a 15 anni fa. Io spero che con l’arrivo del vaccino nel 2021 si possa portare in scena finalmente Rugantino al Sistina! Era il sogno che avevo nel cassetto da bambino quando a 15 anni andai a vedere Enrico Montesano che lo interpretava al Teatro!