Caso scorta Olivia Paladino, compagna del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Roberta Angelilli, esponente di FDI, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus. 

La vicenda

Olivia Paladino, compagna di Giuseppe Conte, ha utilizzato la scorta del presidente del Consiglio, di cui avrebbe usufruito per sfuggire a un giornalista de Le Iene. I fatti risalgono allo scorso 26 ottobre, quando gli agenti che si occupano della sicurezza del Premier hanno scortato la compagna del presidente fuori da un supermercato, nel quale si era rifugiata per sfuggire a Filippo Roma, giornalista de Le Iene, che voleva farle delle domande. Conte, in conferenza stampa, in occasione del nuovo Dpcm,  ha spiegato che la scorta era già lì per lui, intervenendo una volta sentito il trambusto, negando di aver mandato gli agenti a soccorrerla. Roberta Angelilli, ex europarlamentare di Fratelli d’Italia ha depositato un esposto in Procura per fare chiarezza sull’eventuale utilizzo improprio della scorta. 

Sulla replica di Conte in occasione della conferenza stampa sul nuovo Dpcm 

“Non mi aspettavo che Conte rispondesse alle accuse durante la conferenza stampa di ieri –ha affermato Angelilli-. Considero inaccettabile che il Presidente del Consiglio utilizzi la tv pubblica a reti unificate per questioni personali e politiche, tra l’altro senza dare alcun diritto di replica, credo che non sia mai accaduta una cosa del genere. Se si sente così offeso perché secondo lui sono state dette falsità, perché non querela nessuno? Io nell’esposto non accuso nessuno, mi limito a dire che se Olivia Paladino avesse realmente utilizzato la scorta del Premier si sarebbe verificato un uso improprio della scorta”.

La Procura di Roma indaga 

“In tanti si sono posti la questione, dalla Procura della Repubblica che ha ritenuto opportuno aprire un fascicolo. Se Conte se la deve prendere con qualcuno dovrebbe rivolgere le sue accuse alla Procura che ha aperto un fascicolo. Se la cosa fosse stata completamente folle la procura avrebbe chiuso il fascicolo, invece l’ha trasmesso al tribunale dei ministri. Avremo modo di approfondire, sono già pronta ad ampliare questo esposto che ho presentato. Di fatto Conte ha accusato FDI di lesa maestà, come se fossimo di fronte ad un dittatore che non può essere in alcun modo criticato e a cui non si può fare nemmeno una domanda, è una cosa imbarazzante”.

 Gli insulti e le minacce sui social 

“Per questo esposto sono stata bersagliata da insulti sui social. Ci sono frasi articolate in cui sono riassunte volgarità inaudite, oltre a minacce e intimidazioni di vario genere. Quello che mi ha colpito è che le volgarità arrivavano anche da donne che sul loro profilo il 25 novembre postavano frasi per la giornata contro la violenza sulle donne. Io ho raccolto questi insulti e li segnalerò alla polizia postale perchè sono dei reati. E sono amareggiata perché non ho sentito da parte di nessuno delle anime belle della sinistra una semplice parola di solidarietà. Mia figlia è rimasta sconcertata leggendo certe parole”.