La Regione Campania ha istituito una zona rossa nel campo rom lungo la Circumvallazione esterna di Scampia, a Napoli. La decisione è stata presa dopo lo screening di tutta la popolazione del campo, che su 370 tamponi ha evidenziato 95 persone positive al virus, per un valore in termini percentuale del 25,68% della popolazione del campo rom.

L’Assocazione 21 luglio

Sul tema, Carlo Stasolla (pres. Ass. 21 luglio) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. “E’ un numero molto alto perché i campi sono i luoghi dimenticati da tutti, in primis dalle istituzioni –ha affermato Stasolla-. Durante la prima ondata non c’è stato alcun monitoraggio all’interno dei campi rom. I primi screening si stanno facendo solo in questa fase. Questa epidemia è iniziata a febbraio e solamente ora ci si ritrova ad accorgersi che possono esserci dei focolai anche lì. Abbiamo a che fare con una cittadinanza di serie b che è l’ultima ad essere considerata, in termini di diritti e dunque anche in termini di salute. Mancano dispositivi di protezione, informazione adeguata e questo fa sì che avvenga questo. Si tratta di spazi isolati di per sé, quindi non sappiamo quanto possa essere l’indice di trasmissibilità. Lo screening viene fatto a tutela delle persone coinvolte e della collettività totale, è nell’interesse di tutti che ci siano dei controlli. La promiscuità negli insediamenti, il sovraffollamento, possono portare ad un esplosione dell’epidemia in un intero insediamento, spesso ci si accorge troppo tardi di focolai. Ora il campo di Scampia è zona rossa, alle persone viene data la possibilità di uscire per comprare alimenti, al contrario di quanto è stato fatto nel comune di Lecce che ha offerto beni di prima necessità per evitare che le persone escano per fare la spesa”.

Sugli sgomberi a Roma

“La cosa grave è che se nelle altre città si creano zone rosse, a Roma si continua con gli sgomberi. C’è stato lo sgombero del Foro Italico che ha coinvolto centinaia di persone. Il decreto Cura Italia vieta gli sgomberi fino al 31 gennaio 2021. A Roma invece prosegue lo sgombero forzato con dispersione sul territorio di persone di cui non si conosce lo Stato di Salute”.