Il conformismo digitale porta gli individui ad avere profili social per somigliare agli altri, non sempre per soddisfare una esigenza personale. Conformarsi significa sentirsi parte e protetti dalla presenza dell’altro, è anche un modo per contrastare la temuta e scura solitudine e senza dubbio la maniera meno rispettosa di assecondare le proprie emozioni, la propria autenticità, le inclinazioni personali. 

Nel virtuale perdiamo l’autenticità  dell’altro

Ne abbiamo parlato con Maura Manca, Presidente dell’Osservatorio Adolscenza, intervenuta su Cusano Italia Tv, a Mattina con noi. “In rete siamo interconnessi con una realtà molto più grande di noi. Viviamo con la sensazione di avere tanti legami, di non essere soli. Fa sorridere quando leggiamo post di persone che, a qualsiasi ora del giorno e della notte, chiede c’è qualcuno? La realtà social si costituisce di una rete illusoria di legami, tant’è che molte connessioni virtuali non vengono vissute come dovremmo – ha osservato la dottoressa Maura Manca – la vita virtuale, per giunta, ci porta a disabituarci alle relazioni dal vivo. Online crediamo di conoscere l’altro, in realtà non è cosi, perdiamo l’autenticità e la bellezza di guardarci negli occhi, non vediamo l’altro per quello che realmente è. Tutto ci rende più insicuri. Incontrare l’altro significa provare delle emozioni, e riconoscere i sentimenti è un allenamento.”

La vita virtuale, spazio di allenamento personale 

Il conformismo virtuale, portandoci a somigliare all’altro quindi, ci induce a condividere contenuti prodotti da altri che ci somigliano, sono una nostra sbiadita fotocopia, ma non sono nostri. “Somigliare all’altro allontana la paura di esprimersi e mostrarsi per quello che si è realmente, il timore di non piacere e non essere accettati – si è congedata Maura Manca – la vita virtuale dovrebbe essere uno spazio di allenamento personale, e di confronto sano e costruttivo. TikTok, ad esempio, è un fenomeno trasversale: gli utenti e i followers riescono ad esprimersi in maniera più autentica attraverso video divertenti. Le nonnine funzionano molto, molte di loro parlano dalla cucina col mestolo, l’algoritmo del social della creatività, TikTok, funziona sull’autenticità. E’ il vero spazio virtuale creativo.”

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