Undine – Un amore per sempre è disponibile alla visione sul sito MioCinema.it fino al 31 dicembre nella rassegna cinema d’essai.

Il regista e sceneggiatore è il tedesco Christian Petzold, gli interpreti sono Paula Beer e Franz Rogowski. Undine è una storia d’amore, un dramma presentato in concorso al 70º Festival di Berlino, dove Beer vince il premio come miglior attrice. 

Storica esperta nel campo dell’urbanistica, in particolare quella di Berlino, Undine lavora da freelance presso il Märkisches Museum, dove organizza visite guidate. Trascorre le sue giornate a mostrare ai visitatori un plastico con i vari stadi evolutivi dei quartieri, per poi rincasare in un appartamento ad Alexanderplatz. Ma l’apparenza di una vita cittadina come tante nasconde un’antica leggenda, il mito di Undine: se l’amato dovesse tradirla, lei dovrà ucciderlo e tornare nelle acque da cui è emersa. 

Per questo quando Johannes, il fidanzato di allora, la lascia per un’altra, Undine pensa di non avere altra scelta. Il suo destino sembra segnato, fino all’incontro con Christoph (Franz Rogowski), sommozzatore professionista. 

Sta sfidando il mito. Non vuole rivivere la sua maledizione, non vuole tornare nel lago. Lei vuole amare, e si innamora, inaspettatamente. È un amore nuovo, felice, innocente, pieno di gioia e fiducia, ma ecco che quando tutto sembra andare per il meglio, i fantasmi del passato tornano a bussare alla sua porta.

Già nella mitologia greca ci sono accenni al mito di Undine, ma è il romanticismo tedesco a tornare per primo sull’argomento. Da lì in poi la storia diventa fonte d’ispirazione per infinite variazioni e rielaborazioni, dalle fiabe di Andersen a Oscar Wilde, tante interpretazioni dello stesso mito. Mito dal quale la nostra Undine vorrebbe liberarsi. Christoph è il primo ad amarla sinceramente, per ciò che è, e il suo è un amore per il quale vale la pena di combattere. Undine è chiamata ad affrontare la sua maledizione una volta per tutte. 

Paula Beer e Franz Rogowski in una scena del film

Una storia d’amore, un amore impossibile, danneggiato, ma anche che perdura e infrange le barriere. Ambivalente, un po’ come l’anima di Berlino, città costruita su paludi bonificate, moderna, assemblata, ma anche capace di conservare le sue storie, da città commerciale, di passaggio. 

Petzold scandaglia nel profondo l’anima di Undine e quella di Berlino, ma si muove anche sulla superficie, nelle strade e nelle piazze dove nuovo e antico intrecciano le loro esistenze. Con un gioco di rimandi, vetri che si infrangono, dejavuu, il regista rielabora il mito di Undine, nel film donna in fuga dal destino, dalle proiezioni maschili, in cerca di libertà.