Violenza di genere: lavorare sui giovani è l’unico modo per creare una coscienza nuova. Al momento, il problema non solo non è superato, ma c’è anche un tale grado di consapevolezza tra le persone che le porta il sistema e la cultura dominante sessista e misogino. La condizione delle donne che si trovano a convivere con una famiglia difficile è soltanto la più visibile delle forme di violenza. Ce ne sono molte altre, più subdole e permanenti, con cui tante si trovano a dover fare i conti.
Il buon esempio
Alla luce di una consapevolezza diffusa, diversa, abbiamo voluto riflettere sugli adolescenti con l’avvocato Simona D’Aquillo, dell’associazione Maison Antigone, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus. “Siamo convinti che gli adolescenti sono migliori di noi, al contrario di quello che accade nei conflitti generazionali – ha osservato l’avvocato D’Aquillo – crediamo di poter vincere la battaglia sulla violenza di genere investendo sui più giovani e non solo a chiacchiere. I ragazzi percepiscono il pure chiacchierare dall’agire concreto. Per combattere la violenza di genere è importante dare l’esempio.”
Separazioni, quelle intelligenti e quelle litigiose
Violenza di genere: le famiglie si suddividono in “separate bene e separate male, quindi ci sono nuclei che hanno maturato e superato la separazione e diventano dei genitori efficaci, amorevoli, che danno un esempio buono e positivo. Dimostrano che una separazione può essere gestita. Molti dei miei assistiti uomini hanno un buon rapporto con le ex mogli, e sono – ha aggiunto la vicepresidente di Maison Antigone, Simona D’Aquillo – altri invece sono sopraffatti e incancreniti da quel lutto che diventa rabbia, e che li porta a torturare le ex, attraverso i figli. Come associazione ci occupiamo moltissimo di situazioni difficili, per gli adolescenti vivere in un clima di violenza vuol dire aver tolto ad un bambino infanzia e adolescenza.”