comicoutPer alcuni potrebbe essere difficile pensare ai soldatini di carta; piombo o plastica, come ad una alternativa reale ai videogiochi, alle serie tv e ai social network negli svaghi di giovani e meno giovani. In realtà questo può essere vero solo se li pensiamo nella categoria strettamente associata all’intrattenimento. Se ci spostiamo sul piano dell’arte o dello studio della storia ecco che i soldatini diventano i protagonisti assoluti di una narrazione fatta di immagine e gioco. Si perché il soldatino nasce come balocco ma è con il tempo che si trasforma in un veicolo di altre emozioni non solo legate al divertimento o alla meraviglia, seppur proprio grazie al sentimento di meraviglia costruiscono la loro forza. Nel guardare queste piccole o grandi figure (da qui il termine alternativo “figurini“) non possiamo non restare affascinati dalla loro bellezza e dall’accuratezza con cui sono stati dipinti o disegnati. Disegnati? Si, il soldatino di carta è, per sua stessa natura fisica, personcina monodimensionale che nasce sul foglio da disegno grazie alla maestria di straordinari artisti del fumetto del calibro e della fama di Hugo Pratt, Dino Battaglia e Sergio Toppi.

Il Corriere dei piccoli

il corriere dei piccoliSul “Corriere dei Piccoli”  il giornalino che ha portato e sviluppato il fumetto in Italia, dei primi soldatini compaiono negli anni 30, ma sono più educativi, che giocabili. È solo negli anni 50 che fanno la comparsa, sulle pagine del settimanale, piccoli eserciti da incollare su cartoncino, ritagliare e montare. Non sono solo eserciti, il mondo dell’avventura si affaccia tra le figure militari (pellirosse, guerrieri e personaggi di paesi esotici e lontani) e anche figure da teatro o da pista: le maschere, personaggi d’opera, calciatori e ciclisti. La bellezza di queste figurine è evidente, e a disegnarle sono infatti, perlopiù, le grandi firme del fumetto, già affermate o che diventeranno autorevoli pochi anni dopo.

 

 

I grandi Maestri

soldatiniHugo Pratt, Dino Battaglia e Sergio Toppi, sono i tre grandi autori che amano disegnare divise e soldatini, ma accanto a loro anche Giorgio Trevisan, Leo Cimpellin e, unica firma femminile, Iris De Paoli, oltre a un raro Guido Crepax, che sarà inventore di molti giochi di battaglie per altre testate, tra cui «Linus». Dino Battaglia e Sergio Toppi si dilettarono per tutta la vita a costruire modellini di soldati di grande cura tecnica e realismo poetico. Hugo Pratt fu sempre quasi ossessionato da divise e dettagli, che davano realtà storica, precisione e credibilità alle sue opere di fantasia. Generazione figlia di una guerra che non aveva combattuto, questi “ragazzi” mitizzarono gli eserciti liberatori e sapevano il valore comunicativo di ogni colore di divisa, di ogni mostrina.

 

hugo pratt

 

I giorni nostri

L’incanto di questi meravigliosi eserciti torna oggi disponibile grazie alla cura e all’amore di Laura Scarpa che ha, attraverso la sua casa editrice ComicOut, raccolto con sapienza ed amore le pagine originali di quelle prime pubblicazioni che diedero vita a quegli anni di incredibili pubblicazioni. Un’antologia ricca delle pagine “da ritagliare” del «Corriere dei Piccoli» fino alla fine negli anni 60 (partendo da quelle di Domenico Natoli negli anni 30), diventa un divertente affresco d’epoca. Quasi un libro-gioco, che si rivolge agli appassionati del  grande fumetto italiano, e ai tanti  collezionisti e studiosi di divise e di soldatini in miniatura.

Andrea Lupoli