Covid: 59 morti nelle ultime ore, 1362 casi nel Lazio, regione fortemente a rischio. Con l’aumentare della preoccupazione l’unica speranza è il vaccino, e anche sul tema ci sono rumors poco rincuoranti: c’è chi dice che ci aiuterà, chi pensa sia un ulteriore danno. Ne abbiamo parlato col professor Claudio Puoti, infettivologo e patologo, a Mattina con noi, la trasmissione del mattino di Cusano Italia Tv, il canale televisivo dell’Università Niccolò Cusano.
I vaccini, aiuto importante
“Da sempre i vaccini hanno cambiato la storia dell’umanità, basti pensare al vaiolo e alla poliomelite che non sono scomparsi grazie alla benevolenza degli dei, ma grazie ai vaccini. Chi dice che inietteranno sostanze strane è fuori linea! Nel mondo attualmente sono in corso duecento studi sui vaccini, una cinquantina sono in fase avanzata. Due in particolare arrivano dagli Stati Uniti e hanno una efficacia superiore al 94% – ha osservato Claudio Puoti – quando si studia un vaccino si valutano tre elementi:
- la sicurezza, vuol dire che non deve indurre manifestazioni gravi;
- la tollerabilità, vuol dire che non deve portare effetti gravi o noiosi come febbre alta, cefalea;
- l’efficacia, che deve indurre un tasso anticorpale contro la malattia, in questo caso il Covid.”
Covid: i vaccini attualmente in fase di sperimentazione passeranno alla fase 4, cioè alla commercializzazione quando si avrà la certezza dei risultati.
La voce dei no vax
Tuttavia esiste una considerevole platea di persone che ritiene il Covid un’invenzione per speculare. “Il mondo no vax sta riprendendo voce, esisteva già – ha fatto notare Puoti – gli studiosi adesso devono soltanto superare due incertezze: la prima se gli anticorpi prodotti dal vaccino ci proteggeranno dal virus, e la seconda se i vaccini andranno replicati o basterà una semplice iniezione per essere immuni, per sempre. Siamo alla vigilia di una svolta che ci deve rasserenare. Non voglio fare profezie, ma prima di aprile, maggio, non se ne uscirà. Massima cautela, nel frattempo.”