Fotografare il cibo è una vera e propria “mania” che non riguarda più solo i fotografi o i blogger enogastronomici, ma anche noi gente comune (chi non ha mai scattato una foto al ristorante del piatto appena ordinato?). Ma cosa accade quando il cibo, oltre ad essere buono, si mette in posa? Scatta un desiderio, reale, profondo, intenso. E facendo leva su quel desiderio, molti brand oggi attuano strategie di food promotion.


a cura di Michela Crisci


Da qualche settimana seguo Il Bistrotblog su instagram: il blog di ricette di Massimiliano Di Mari. La cosa che mi ha più colpito è la combo perfetta con cui sono presentati i piatti; nelle foto di Massimiliano emerge passione, innovazione, cura e attenzione al dettaglio. Ma dietro a tanta bravura c’è, anche, il tocco femminile di Mariacristina e una buona strategia di food marketing. Scopriamo di più nell’intervista di seguito.

Food Marketing. Intervista a Massimiliano Di Mari di “Il Bistrotblog”

Massimiliano – di ilbistrotblog.it

Da bancario a chef a food blogger… come e dove nasce la passione in cucina?

La passione per la cucina nasce al mio arrivo a Roma e cresce poco alla volta. Non nego che fino a quando ho vissuto a casa con i miei genitori, mi sono sempre limitato ad osservare chi era ai fornelli. Non ho mai preso l’iniziativa di sostituirmi a loro, se non in rari casi in cui ho dato una mano a mia madre per non far pesare troppo su di lei i preparativi per troppi commensali.
Una volta arrivato a Roma, mi sono rimboccato le maniche, e provando a replicare alcuni dei piatti della mia regione a cui ero particolarmente legato, come la pasta alla norma e la caponata. E visto che mi venivano piuttosto bene ho cominciato a prepararli per i cosiddetti “porta party” con i nuovi amici. Piano, piano, trovandomi piuttosto a mio agio tra i fornelli, ci ho preso gusto e ho cominciato anche a replicare piatti assaggiati in vacanza. Poi ho cominciato anche a frequentare alcuni corsi di cucina amatoriale, che mi hanno dato modo di imparare alcune tecniche e affinare abilità utili a migliorare la mia cucina. Al food blogging sono arrivato un po’ per gioco, da semplici chiacchiere con un amico e collega sulla preparazione di alcuni piatti e idee su cosa cucinare. Un giorno, proprio lui, mi chiese “ma hai mai pensato di aprire un blog di cucina?”
Sinceramente, considerando anche che il settore è abbastanza saturo, non avevo mai preso in considerazione l’idea di poter condividere la mia cucina con persone che non fossero gli amici invitati a cena ma, alla fine, mi sono convinto e, approfittando di un periodo in cui il lavoro in banca è stato meno intenso, ho gettato le basi del mio blog dove raccolgo i piatti che amo preparare per mio diletto.

Quali obiettivi ti sei preposto con il Bistrotblog?

L’idea è quella di avere una sorta di diario digitale delle mie ricette, dove raccolgo piatti inventati da me, ricette tradizionali e repliche di pietanze ideate da chef rinomati che mi hanno affascinato in modo particolare.

Come riesci a conciliare lavoro e passione?

Ecco la nota dolente. Fatto il piatto bisogna impiattarlo bene, fotografarlo e preparare l’articolo per il blog. Il tempo da dedicare per poter fare tutto questo è veramente tanto e conciliare la passione con il lavoro non è facile, mi ritaglio dei momenti soprattutto la sera e durante il fine settimana. Spesso l’idea arriva mentre cerco di prendere sonno, poi però va realizzata e, devo essere sincero, non sempre il risultato coincide con le mie aspettative, sono molto critico con me stesso. Anche per questo la mia produzione è tutt’altro che costante. Un contributo fondamentale viene da mia moglie che mi supporta in molti aspetti, fornelli a parte!

Quali strategie di food marketing applichi per farti conoscere?

Mariacristina – di ilbistrotblog.it

Ecco, questo è uno degli aspetti di cui ultimamente si sta facendo carico lei. Siamo ancora agli inizi, ma presto ci saranno delle novità, quotidianamente mi tampina per convincermi a girare video e puntare di più sullo Storytelling. Per il momento collaboro con Fuudly, una piattaforma italiana che offre una buona vetrina a molti food blogger e con Fruit24, un progetto mirato ad informare i consumatori sull’importanza di consumare frutta e verdura con una certa regolarità, suggerendo menù legati alla stagionalità.

La fotografia nel settore del food è la molla che fa scattare il desiderio…e le foto del tuo profilo instagram ne sono un esempio. Quali sono i segreti che utilizzi per presentare il cibo?

Il mondo del food blogger è molto complesso. Devi sapere cucinare, impiattare, fotografare, scrivere bene. Sul blog e sui canali social in generale si può solo mangiare con gli occhi. È l’unico senso che possiamo stimolare. Un piatto buono da mangiare non sempre rende in foto, a meno che la foto non sia fatta da un professionista. Un esempio è dato dalla carne, difficilissima da rendere in foto a dispetto di un dolce magari molto colorato che ci fa spesso dire “wow”.

Per quanto mi riguarda non ci sono grandi segreti, solo tanto tempo dedicato ad ogni singolo scatto, alla ricerca della luce giusta e alla creazione del set che incornici il piatto nella giusta atmosfera. Anche in questo è fondamentale la collaborazione con mia moglie Mariacristina, alla quale devo la maggior parte delle foto del profilo, che sono in alcuni casi il risultato di un confronto, anche acceso su come impostare il set e cosa trasmettere. Mia moglie si è offerta di aiutarmi nella cura dei social e della promozione in generale. Consapevole che non ci si improvvisa consulenti di food marketing dall’oggi al domani, ha preso piuttosto seriamente questo nuovo impegno e non escludo che possa intraprendere un percorso di formazione ben strutturato.

In tempo di covid ci siamo riscoperti tutti un po’ chef, con la voglia di sperimentare ai fornelli. Una ricetta da condividere con noi?

Voglio proporre ai nostri lettori una ricetta che mi ha dato molte soddisfazioni e che rispetta in pieno la filosofia che mi guida; si tratta di un piatto di gnocchi farciti con una crema di baccalà. Da scoprire qui.

Food marketing, il nostro consiglio? Investire in formazione!

Dalle strategie di marketing alla creazione di contenuti per il Food&Beverage. Il cibo coinvolge tutti i sensi divenendo prodotto sensoriale in grado di matchare persone ed esperienze. Nel promuovere il food, dunque, niente improvvisazione! È necessario un solido background di strategie di marketing, comunicazione, social media, ecc. Un ottimo corso è quello proposto dall’Università Niccolò Cusano e Campoli Azioni Gastronomiche Srl. Il Master di I Livello in Food promotion (promotori del gusto) mira a formare figure professionali specializzate nella comunicazione, nella valorizzazione e nella divulgazione del patrimonio enogastronomico italiano.

Per saperne di più, visita il sito web o compila il modulo con i tuoi dati per parlare con un consulente.