Patrizia De Luise, presidente nazionale di Confesercenti, è intervenuta nella trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
Il ricorso al Tar del Lazio contro la chiusura dei centri commerciali nei weekend
“Nel momento in cui si prende un provvedimento per le imprese si deve far attenzione a non ledere la concorrenza –ha affermato De Luise-, perché queste imprese sono già in grande difficoltà a causa dell’on-line, che fa una concorrenza scorretta considerando la tassazione. Ora fare una discriminazione tra negozi all’interno della stessa galleria commerciale vuol dire non mettere queste attività nelle condizioni di lavorare. Dobbiamo pensare anche al dopo, al cercare di mantenere in piedi queste imprese. Un conto sono le chiusure dovute alla pandemia, altro conto è creare delle discriminazioni legate alla concorrenza. Probabilmente è una svista, abbiamo chiesto di essere convocati per discuterne. Un po’ più di dialogo, di concertazione tra governo e associazioni di categoria può aiutare a non combinare guai. Ci sono categorie che sono escluse dalle attività e dai ristori, pensiamo a tutta la filiera legata alla ristorazione e al turismo, gli agenti di commercio che servono la ristorazione, tutta la filiera legata al mondo delle cerimonie. Bisogna fare un ragionamento per capire come intervenire e porre dei correttivi”.
Sulle aziende già fallite e la concorrenza sleale dell’on line
“Purtroppo hanno già chiuso molte aziende. Sono numeri grandi, parliamo di migliaia di attività. Il settore più colpito è quello del turismo. Dobbiamo lottare tutti per riportarle in vita. Nessuno può pensare di cambiare il modus operandi della gente, però questi sono numeri pericolosi: è aumentato del 40,7% il commercio on-line. Questo vuol dire non portare risorse al nostro Paese, perché queste aziende non pagano le tasse in Italia”.