Vanna Iori, senatrice del PD, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sull’obbligo di mascherina a scuola anche per i bambini

“I bambini che hanno problemi di disabilità non sono tenuti ad indossare la mascherina, così come i bambini che vivono situazioni psico-fisiche difficili. Mentre tutti gli altri bambini dai 6 anni in poi sono obbligati. Io non sono un’esperta sanitaria, ma a quanto ho letto la quantità di anidride respirata dai bambini è pressochè impercettibili, quindi non corrono rischi sanitari. Mi preoccupa di più l’aspetto relazionale, perché questi bambini perdono la mimica facciale degli altri bambini e questo interferisce nella comunicazione tra loro e anche nella modalità della didattica. E’ vero che lo sguardo rimane e dallo sguardo si possono cogliere molte cose, ma un sorriso ad esempio non si vede sotto una mascherina e nemmeno una smorfia di dispiacere. Sarebbe importante recuperare anche questi aspetti In questi mesi si è parlato tanto di banchi a rotelle e plexiglass, ma ci si è concentrati poco sull’aspetto emotivo dei bambini. L’impatto del lockdown di marzo-aprile è stato molto duro per i bambini. Il corpo è stato impedito nella sua libertà di muoversi pienamente e soprattutto è mancata la socialità, il rapporto con gli altri bambini e anche con altri adulti che non fossero i genitori. A loro volta anche i padri e le madri sono stati costretti a sperimentare un modo diverso di essere genitori. C’è una grande emergenza che per me è nel recupero psico-fisico. Credo sia importante trovare strategie per strutturare gruppi di gioco e relazioni, anche piccoli, che facilitino modalità nuove e diverse di stare insieme. Questi bambini hanno patito molto e pagheranno a lungo questa esperienza. Guarire le fragilità non è facile, più ci si chiude in se stessi e meno si arriva alla socializzazione che può aiutare bambini, adolescenti e adulti”.