Luvespone esce con un nuovo lavoro (il terzo) che si posiziona… “Un po’ più a Sud”. Il brano, scritto dallo stesso artista, è un invitp agli ascoltatori a farsi guidare dall’istinto per scoprire al meglio le persone che ci fanno stare bene. Si tratta di una canzone che nasce da un’intima riflessione sulle emozioni provate durante un’infatuazione. Una riflessione che ci racconta lo stesso artista dalla sua voce.

Un po’ più a sud è il tuo terzo singolo: come mai hai scelto questo brano dopo Ubriachi fino alle tre?
Come dice un mio carissimo amico, Fabrizio, “il ferro va battuto quando è caldo”.
Dunque, tenendo a mente questo consiglio, mi sono ritrovato a vivere un’esperienza che mi ha ispirato moltissimo nella stesura di questo brano.
Quindi, ho pensato di raccontarla in modo “quasi” istantaneo, componendola, registrandola, ultimandola e pubblicandola, come è stato fatto anche per “Ubriachi fino alle tre”, nata in una notte di riflessioni con la mia carissima amica Tarsia.

Com’è nata l’idea della copertina di questo singolo?
Il mio team di lavoro è composto da gente iper-creativa (e ne approfitto per ringraziarlo per i tantissimi inputs positivi che mi dà).
Quando ho fatto ascoltare loro il pezzo, sono stati presi da un’idea divenuta fondamentale nella stesura del video e della copertina.
Trattandosi di un brano che invita a seguire l’istinto per mettere da parte le paure del passato, abbiamo pensato di utilizzare delle fotografie strappate a metà per rappresentare il superamento dei ricordi.
L’uscita del video svelerà l’identità di questa donna che, per l’appunto, si chiama A…. (Ahahah)

Stai lavorando ad un album vero e proprio? Vuoi darci qualche anticipazione su tematiche e sonorità?
Si, lo ammetto: ma, per ora, non ditelo a nessuno.
Scherzi a parte: dal punto di vista del sound, il mio punto di partenza rimane sempre il reggae, ma sto provando a contaminarlo e mescolarlo con le sonorità più variegate.
Riguardo alle tematiche, invece, io amo tanto raccontare e raccontarmi perché credo sempre che la storia di uno sia la storia di tutti.

Come nasce la collaborazione con Fernando Alba e Maqueta Records?
Fernando Alba, per me, è il ‘maestro’.
Siamo entrambi di Caltagirone, paese in provincia di Catania, e ci si conosce da un po’.
Fernando ha una grande dote: è rapidissimo a capire le tue esigenze e fa di tutto per accompagnarti verso la direzione giusta.
Un giorno, a detta sua, mi ha trovato “pronto” per entrare in Maqueta Records…e adesso, eccomi qua.

Quanto ti manca la dimensione live?
Tantissimo.
Passo le nottate a guardare video di concerti, con la speranza di poter tornare sul palco e fare quello che amo.
Ma dobbiamo resistere, perché in gioco c’è la salute di un intero mondo, che vale più di ogni altra cosa.

Guarda “Un po’ più a Sud” di LUVESPONE: