L’assessore all’istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan (FDI) è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulle parole del ministro Azzolina: “Rivoglio tutti in classe, ma non faccio pronostici sui tempi”. “Mi risulta sempre difficile commentare le parole del ministro Azzolina, perché sono sempre general generiche –ha affermato Donazzan-. Da febbraio a giugno il silenzio totale dal ministro che non ha mai incontrato le Regioni, ha tenuto le scuole chiuse per mesi, non ha affrontato il problema dei trasporti, adesso ancora resta nel generico. Credo che questo ministro sia quanto di meno competente e più improvvisato io abbia mai visto. Questo ministro mi imbarazza perché non ho ancora capito quale idea della scuola abbia e non è mai stata in grado di affrontare questa situazione. Docenti e dirigenti vengono lasciati completamente da soli. Innanzitutto si sarebbe dovuto ragionare di trasporti da maggio, facendo convenzioni con gli autobus privati che oggi sono senza risorse. Poi i concorsi, che si potevano fare per titoli e per i 3 anni di scuola che certamente molti precari hanno già effettuato e li avrebbero immessi in ruolo, ma non a settembre, a giugno. Tutti i distanziamenti nella Regione Veneto li abbiamo fatti in estate, abbiamo dettato delle linee guida ad agosto. Quando c’è una relazione forte di territorio si trovano le soluzioni ai problemi”.
Sull’impatto del covid sui ragazzi. “Si sono segnalati aumenti di disturbi dell’apprendimento, penalizzazione dei ragazzi con maggiori difficoltà, aumento dei disturbi dell’alimentazione, questi elementi provengono da relazioni che gli insegnanti fanno. Oltre alla difficoltà dell’apprendimento, c’è un mondo sotterraneo che si sta muovendo fatto di tanta solitudine, di preoccupazione di tanti ragazzi”.
Sull’obbligo di mascherina anche per gli alunni delle elementari. “Mi dispiace tantissimo. Questo significa mettere una pezza, si cerca di correre ai ripari mettendo nuove regole. Alle elementari l’insegnante ha bisogno di comunicare anche con la mimica facciale. E poi li facciamo stare 8 ore con la mascherina? E’ follia”.
Sulle tre fasce di rischio per le regioni. “Sulle differenziazioni cromatiche stendo un velo pietoso. Ieri abbiamo assistito ad una farsa, sembrava il teatro dell’assurdo. Siccome verde significava via libera l’hanno cambiato in giallo. Per il resto la differenziazione territoriale è giusta, se il tema è quello degli ospedali e di evitare di andare in difficoltà negli ospedali. Ma sono riusciti a fare un pasticcione assurdo. Mi ha colpito che l’Alto Adige da rosso della mattina è diventato giallo. L’altra è la Campania che pare non abbia problemi, mentre De Luca l’altro giorno aveva chiuso tutto. Il dubbio è che i dati non siano elaborati come dovrebbero, che si tende ad evitare lo scontro con quello e con quell’altro, che la Lombardia che è grandissima ed ha situazioni diverse non può essere tutta rossa. Penso ci sia in corso un grave conflitto istituzionale tra Stato e Regioni, che si cerchi di scaricare le responsabilità e che l’Italia è tanto diversificata, non solo per quanto riguarda la situazione del virus. Trovo tutto questo segno di una grande confusione mentale da parte del governo, con il tentativo di giustificare con ragioni scientifiche una realtà che è molto diversificata”.