Bonus bici: lunga giornata di passione, quella di ieri, per una considerevole quantità di italiani interessati ad accaparrarsi il buono. Abbiamo saputo di tanti utenti collegati al portale, soltanto i più perseveranti ci sono riusciti. La stessa collega di redazione Misa Urbano, ha raccontato a Tutto in Famiglia, di aver aspettato molto per ottenere il buono, ma di esserci riuscita soltanto dopo una lunga attesa.

 

Spid Poste Italiane e blocco

“Lo SPID di Poste, cioè quello più utilizzato e il più diffuso sul territorio, non ha retto – ha osservato Mauro Vergari, Responsabile ufficio Studi, Ricerca e Innovazione di Adiconsum, su Radio Cusano Campus – gli operatori diversi da poste hanno permesso di avere accesso al portale, questo di ribalzo ha creato una discriminazione sul bonus. Il ministro ha detto i fondi basteranno per tutti, ma resta il fatto che chi era in linea ieri con lo Spid di poste non ha avuto accesso, e i soldi oggi sono finiti. La discriminazione è stata creata, dall’esperienza abbiamo imparato che l’identificativo personale digitale può andare in crush, può andare in blocco.”

 

Dialogo impossibile con la PA, disagio inaccettabile

Bonus mobilità: quella di ieri è stata una giornata complicata, ma anche un banco di prova. “Con poste abbiamo attività permanenti di rapporti, nella giornata di ieri non è stato possibile dialogare con la pubblica amministrazione, a causa del blocco – ha aggiunto subito dopo Vergari – il Ministro ha promesso una seconda fase d’assegnazione, per dare la possibilità a chi non è riuscito di ottenere il bonus.”

 

Tutele per l’identificativo digitale

Rispetto allo stato attuale delle cose sarebbe necessario evitare un secondo disagio, nel tempo. “Per questo bisogna prevedere delle tutele per l’identificativo digitale. Il sistema non è pagato dai cittadini, almeno in abbonamento diretto – si è congedato Mauro Vergari – non credo Poste lo faccia da solo, c’è un collegamento con gli apparati statali che finanziano lo Spid.”

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