Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla messa in discussione di Salvini come leader del centrodestra
“Il nostro leader unico è Silvio Berlusconi, con la sua coerenza e i suoi principi –ha affermato Sisto-. E’ un modo che può essere conciliato con gli alleati di centrodestra, ma è obiettivamente diverso. Noi non siamo né sovranisti né populisti, noi siamo il partito dell’Italia, della Costituzione, del dialogo, non quello dell’imposizione né quello delle prove muscolari. Detto questo, è evidente che c’è la necessità di un ritorno al futuro. C’è una sorta di stanchezza rispetto agli estremismi, da una parte e dall’altra, come si vede dal risultato del M5S. L’Italia oggi chiede moderazione, garbo, stile, una parola che in politica sembra essere scomparsa. Il dna non ce lo toglie nessuno, nessuno ci può far dire quello che non siamo. Noi manteniamo la nostra identità, che è la nostra forza. Un ragionamento di maggiore autonomia nell’ambito della coalizione non è sbagliato perché premia, in Puglia ha premiato perché tutti ci davano sotto il 5%, abbiamo ottenuto il 9%. E’ il momento in cui tutti cercano una sorta di taumaturgo invece bisogna andare verso il concetto di squadra, di politica diffusa nel metodo e nelle idee”.
Sulla vittoria di Emiliano in Puglia
“Calenda forse è stato un po’ troppo colorito, ma sostanzialmente ha ragione, abbiamo assistito ad un brutto spettacolo in campagna elettorale da parte di Emiliano”.
Sul referendum e il rilancio di Di Maio sul taglio degli stipendi ai parlamentari
“Il giustizialismo populista e inqualificabile di Di Maio ci ha portati dove siamo arrivati, i 5 Stelle sono stati la rovina del Paese, hanno portato semplicemente scompiglio. L’incompetenza di alcuni ministri al governo mi sembra addirittura comica. Questo è un Paese che non è abituato all’incompetenza, qui siamo arrivati alla follia che chi meno sa più ha. Questo è un referendum che taglia i parlamentari e la democrazia. Più siamo e meglio è, il prossimo sarà un parlamento inutilizzabile e sotto scacco delle lobby. I partiti decideranno i parlamentari, deciderà la casta, esattamente quello che il M5S diceva di voler combattere”.