di Fabio Camillacci/ Game over ancora una volta per Giuseppe Mastini, conosciuto meglio alle cronache con il nome di “Johnny lo zingaro”. E’ stato riacciuffato dalla polizia dopo essere evaso durante un permesso premio qualche giorno fa. Il latitante è stato rintracciato in un casolare in una zona rurale del sassarese. Agli investigatori, dopo l’arresto, ha detto: “Sono fuggito per amore. Si fugge sempre per amore”. In carcere da anni per diversi reati (tra cui omicidi, tentati omicidi e rapine), Mastini è evaso in totale 7 volte. Un 51enne, Lorenzo Panei, proprietario del casolare dove è stato catturato il Mastini, è finito in manette in flagranza con l’accusa di favoreggiamento.
L’arresto. Quando è stato bloccato, Giuseppe Mastini era solo, disarmato e non ha opposto resistenza. “Ho fatto una grossa fesseria, lo so. Volevo proseguire liberamente la mia relazione sentimentale”, ha detto ancora ai poliziotti della Squadra mobile della Questura di Sassari che l’hanno rintracciato nel casolare delle campagne di Taniga, tra Sassari e Sorso. La sua fuga è durata 10 giorni. L’ultima evasione in ordine di tempo risaliva al 2017: il 30 giugno di quell’anno fuggì dal penitenziario di Fossano (Cuneo). Anche in quella occasione era uscito godendo del regime di semilibertà.
Una lunga scia di delitti. Nato nel 1960 a Ponte San Pietro in provincia di Bergamo, Giuseppe Mastini si trasferisce all’età di dieci anni a Roma con la sua famiglia di giostrai e una carovana di famiglie sinti. Il primo omicidio lo compie quando ha appena 11 anni. Finito in cella, nei successivi quindici anni ha girato i penitenziari di tutta l’Italia riuscendo a fuggire due volte. A portarlo definitivamente in carcere, nel marzo del 1987, fu un raid nella Capitale durante il quale commette un omicidio, due tentati omicidi ed un sequestro di persona.
Quel giorno Johnny viene intercettato in auto insieme a Zaira Pochetti, la sua compagna 20enne. In quel momento, Mastini è ricercato in quanto evaso dal carcere minorile di Casal del Marmo; anche quella volta grazie a un permesso premio per buona condotta, dopo una condanna a 12 anni per l’omicidio di un tranviere, Vittorio Bigi, ucciso per rapina al Tiburtino. All’alt della polizia, il bandito spara uccidendo sul colpo l’agente Michele Giraldi e ferendo gravemente il collega di pattuglia, Mauro Petrangeli. Poco dopo, è coinvolto in un altro conflitto a fuoco con un carabinieri in borghese. Infine Mastini prende in ostaggio Silvia Leonardi, una ragazza che era con il suo fidanzato e che viene poi rilasciata alla Bufalotta. Il suo nome è entrato anche nelle indagini sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini. Ne parleremo a “La Storia Oscura” mercoledi 16 settembre dalle 17 alle 19 con la criminologa Mary Petrillo e Fabio Sanvitale, giornalista e scrittore.