Ne abbiamo tutti ben più di un paio nell’armadio. A volte sono un feticcio, a volte un porta fortuna, spesso un vero e proprio stile di vita. E non passano mai di moda. Un nuovo studio però getta una luce fosca sui nostri amatissimi blue jeans. Gli scienziati hanno rilevato che le microfibre del denim sono presenti non solo nelle acque reflue ma anche nei laghi e nei sedimenti marini dell’Artico.
I blue jeans inquinano il pianeta
Un nuovo studio, pubblicato su Environmental Science & Technology Letters, ha dimostrato che il lavaggio di questo indumento e di altri tessuti rilascia microfibre nelle acque reflue. La maggior parte di esse vengono rimosse dagli impianti di trattamento ma alcune finiscono comunque nell’ambiente attraverso gli scarichi. Gli studiosi si sono chiesti se i blue jeans fossero una delle principali fonti di microfibre di cellulosa per l’ambiente acquatico e così hanno identificato e contato le microfibre in denim color indaco in vari campioni di acqua raccolti in Canada. Queste particelle costituivano rispettivamente il 23%, il 12% e il 20% di tutte le microfibre trovate nei sedimenti dei Grandi Laghi, dei laghi vicino a Toronto e nell’arcipelago artico canadese.
Sulla base dei dati raccolti, i ricercatori hanno stimato che gli impianti di trattamento oggetto di studio scarichino circa 1 miliardo di microfibre denim indaco al giorno. Negli esperimenti, i ricercatori hanno scoperto che un singolo paio di jeans usati potrebbe rilasciare circa 50mila microfibre per ciclo di lavaggio.
Non si conoscono ancora gli effetti che le microfibre avranno sull’ecosistema marino ma di certo, per ridurre l’inquinamento, potremmo lavare i nostri amati blue jeans un po’ meno spesso. Consideriamo anche un altro aspetto, che ha giustamente allarmato gli scienziati e dovrebbe mettere in guardia tutti noi: la presenza di microfibre dei jeans nell’Artico è un potente indicatore del nostro impatto sull’ambiente.