A Venezia come ogni anno torna il cinema, questa volta all’insegna del distanziamento e delle norme anti Covid-19. Il rispetto dei rigidi protocolli diligentemente messi a punto dalla direzione della mostra, le prenotazioni online dei posti in sala, gli ingressi contingentati con obbligo di mascherina, il tutto annaffiato da fiumi di gel disinfettante, sono un impegno che ospiti e accreditati della manifestazione sostengono di buon grado pur di ripopolare il Lido in occasione di uno degli eventi più attesi dagli amanti della settima arte. Dopo i difficili momenti della pandemia tanta è la voglia di ricominciare, alla ricerca di una nuova normalità.

Evento di preapertura delle Giornate degli Autori, il concorso Bookciak, Azione! – ideato e diretto da Gabriella Gallozzi – celebra l’intreccio tra cinema e letteratura con corti ispirati a romanzi e graphic novel, inaugurando questa nuova annata cinematografica nel segno della novità. Tra le difficoltà di questo 2020 scosso dal dramma della pandemia, la mostra si arricchisce di un ulteriore spazio di riflessione sul futuro: la sezione Fuori Sala, nata a partire dal testo “Gli occhi degli alberi e la visione delle nuvole” di Chicca Gagliardo e Massimiliano Tappari. 

A cimentarsi nell’impresa sono gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brescia, una delle zone più colpite dall’emergenza. Nove di loro hanno affrontato il lockdown lavorando a distanza, e ora con “La casa del poeta” ci presentano dal loro punto di vista alcune delle storie che si nascondono intorno a noi.

Allo stesso testo si sono ispirate le allieve-detenute del carcere romano di Rebibbia che hanno partecipato al concorso nonostante l’emergenza sanitaria. Grazie ai laboratori interdisciplinari coordinati dai docenti della sezione femminile del Liceo Artistico Enzo Rossi interno al carcere, è nata una sorprendente riflessione a più voci su come sia stato vivere la condizione di isolamento nell’isolamento. Il loro personalissimo punto di vita sul lockdown è racchiuso nel bookciak “Tempo Fermo”, dove in prima persona e nelle loro lingue d’origine, raccontano speranze e paure di un quotidiano avvolto nella stasi del carcere e di un futuro sempre più incerto.

La proiezione delle opere vincitrici e la consegna dei premi si è svolta il 1° settembre al Lido durante la serata di benvenuto alla stampa. Tra i premiati il bookciak “Isola” di Miriam Frosoni liberamente ispirato al romanzo “Terrapiena” di Carola Susani, “Bly” di Martina Girlanda dall’omonimo graphic novel di Luciana Cimino e Sergio Algozzino e, in ultimo, “Stile libero” di Ginevra Bruscino e Lorenzo Fontana dalla raccolta di racconti “Gli effetti invisibili del nuoto” di Alessandro Capponi.