Il presidente della commissione per le Politiche Ue della Camera, Sergio Battelli (M5S), è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul piano di spesa per il Recovery Fund

“Il Recovery Fund non è solo uno strumento fondamentale a livello economico, ma anche un cambio radicale del concetto di Unione Europea –ha affermato Battelli-. Il punto adesso è come spendere questi soldi. Sappiamo benissimo che finora siamo sempre stati molto in crisi nella spesa dei fondi europei. La vera sfida del Paese sarà spendere in maniera efficace questi soldi, che serviranno per creare un mondo nuovo, non per rifinanziare il mondo vecchio pre-Covid. Commissioni? Sono favorevole al fatto che il parlamento debba lavorare sul piano di spesa. Lo strumento migliore dobbiamo definirlo nei prossimi giorni. Ci sono commissioni permanenti, le bicamerali, i comitati interni alle commissioni, ecc… Il governo farà la parte più importante, ma il Parlamento deve metterci voce e idee. Non dobbiamo perdere tempo, non possiamo perdere questo treno, sarebbe un errore enorme”.

Sull’UE

“Questo modello di Unione è un ibrido che ha dimostrato tutte le sue problematiche. Per diventare davvero unione, ci sono delle cose che vanno cambiate. Ad esempio non possiamo più accettare il dumping fiscale di alcuni stati membri, che poi sono gli stessi che si opponevano al Recovery fund. Se non eliminiamo queste contraddizioni non possiamo pensare ad un’Europa diversa. Bisogna andare a ritoccare i trattati costitutivi. Questo non è più rimandabile. Non possiamo permettere che venga riattivato il Fiscal compact così com’è, perché sarebbe la morte politica ed economica dell’Unione”.

Sul Mes

“Sono sempre stato molto laico sul Mes, anche per il ruolo che ricopro. La nuova linea di credito finanziata dal Mes non è quella del Mes che conoscevamo prima, è sicuramente migliorata e ringrazio il commissario Gentiloni per quanto è stato fatto. Ma il dibattito sul sì o no non è il dibattito che dobbiamo fare perché non è un dibattito reale. Anche il Mes è legato a dei progetti. Io in Parlamento non ho mai visto il progetto legato alla sanità. Chiedo al governo di vedere quali sono gli strumenti più veloci e più gestibili da parte dello Stato e di decidere quali sono i più convenienti. Non precludo niente. E’ chiaro che preferisco il Recovery Fund perché è stato creato nell’alveo delle istituzioni comunitarie. Credo che con questo strumento riusciremo a gestire tutto, però dico anche: mettiamo tutti gli strumenti sul piatto e vediamo qual è il più conveniente”.