Nicola Oddati, coordinatore segreteria nazionale PD, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulle risorse in arrivo dall’UE
“Non vi è dubbio che queste risorse saranno importanti se faremo risorse strutturali –ha affermato Oddati-. Abbiamo una parte del Paese, il mezzogiorno, che vive con un reddito pro-capite che è la metà di quello del nord, dove l’occupazione è minore e l’obiettivo deve essere colmare il più possibile questo gap. Bisogna rinnovare la struttura produttiva e renderla sostenibile. Sono pilastri su cui lavorare e se non lo facessimo sarebbe un grave errore storico”.
Sull’ex Ilva
“Non si può continuare così. La salute deve essere messa al primo posto. Dobbiamo rendere sostenibile quella produzione oppure non possiamo continuare a farla. E’ una svolta necessaria, è una radicalità che serve perché dobbiamo capire che i cittadini di quella terra sono stati a lungo penalizzati e non possiamo più consentirlo. Bisogna scegliere la strada della sostenibilità. Il piano di Mittal presenta ancora molti dubbi e va discusso. Noi dobbiamo dire con molta franchezza che vogliamo la produzione dell’acciaio a Taranto, ma solo se sostenibile con la salute e l’ambiente. Non credo che la sola chiusura aiuterebbe, perché non risolverebbe il problema ambientale e sanitario. Serve un’operazione di riconversione produttiva, recuperando i terreni e le aree che saranno dismessi”.
Sulle regionali in Puglia
“E’ un peccato andare divisi. Capisco le ragioni del M5S che pensano sia naturale rimanere all’opposizione. Capisco meno Italia viva che avrebbe potuto fare uno sforzo, andando oltre la propaganda sul cosiddetto populismo di Emiliano. Penso che sia un’occasione persa. Le regionali saranno un banco di prova per il governo, se uscisse un risultato positivo per l’alleanza di governo, quest’ultima ne uscirebbe rafforzata. E’ ancora aperto uno spazio per fare un ragionamento, spero che i 5 Stelle facciano uno sforzo per mettersi in sintonia con le esigenze del Paese. L’alleanza, per essere utile al Paese, deve diventare qualcosa di più di una sommatoria dei partiti di maggioranza”.