Carlo Pedersoli Junior, artista marziale, nipote di Bud Spencer, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il pettegolezzo”, condotta da Pina Giordano e Alessia Di Bella su Cusano Italia Tv (ch. 264 dtt).
Riguardo i suoi esordi nelle arti marziali miste
“Vent’anni fa questa disciplina non era molto conosciuta –ha spiegato Pedersoli-. in tempi recenti invece sta prendendo piede sempre di più. Io l’ho conosciuta all’età di 15 anni, con uno zio che era appassionato e mi ha trasmesso la passione per gli sport da combattimento. Io sono l’unico sportivo in famiglia oltre a mio nonno (Bud Spencer), sono l’unico che ha raccolto la sua eredità, sto provando a farlo al meglio anche per onorare il suo nome”.
Sugli allenamenti
“Mi alleno 3 ore al giorno. In questo sport utilizziamo tutte le parti del corpo e tutti gli stili di combattimento possibili. E’ come se ci allenassimo per combattere a 360 gradi, sia utilizzando la lotta che i colpi, devi essere preparato per tutte le fasi di combattimento. Si alterna pugilato, calci, lotta a terra e libera, a questo vanno aggiunti la preparazione fisica e un’ottima alimentazione”.
Sul rapporto con l’allenatore
“Il rapporto con lui è fondamentale, perché l’allenatore ti forma, cerca di trasmetterti le sue esperienze per cercare di non farti fare gli stessi errori. Io fortunatamente ho un coach e un team di specialisti, persone che lavorano a tempo pieno sul mio corpo e la mia immagine”.
Riguardo la passione per il calcio
“Purtroppo non è facile conciliare gli impegni con la passione per il calcio. Prima di iniziare con l’MMA andavo spesso allo stadio, avevo l’abbonamento in curva nord, adesso è più complicato. Però seguo sempre la Lazio. Anche mio nonno era un grande tifoso biancoceleste”.