Emoji: l’ultima frontiera della comunicazione digitale ha portato alcuni studiosi a tradurre testi importanti con le famose faccine degli smartphone. L’infinito di Leopardi, Pinocchio e la Costituzione Italiana sono i testi rivisti. “Con questi codici è possibile raggiungere le giovani generazioni, e portarle verso una comunicazione complessa – ha osservato la professoressa Francesca Chiusaroli – attraverso un linguaggio semplice vogliamo arrivare in profondità.” E’ la magia e la sorpresa di una linguaggio comunicativo apparentemente superficiale.

Il significato delle emoji non è lo stesso per tutte le popolazioni

Emoji: uniscono popoli distanti e culture diverse, cambiano i significati però. Se è vero che il pollice col dito verso l’alto lo troviamo in tutte le nazioni del mondo è anche vero che per alcuni è sinonimo di buona educazione, per altri no. “La simbologia degli animali può avere un significato di un certo tipo per noi, e il senso opposto per un’altra cultura. Abbiamo la Wikipedia degli emoji che contiene tutti i significati di base, dopodiché abbiamo il nostro dizionario digitale, cioè quello che ci ha permesso di tradurre Pinocchio o L’infinito – ha spiegato la professoressa di Linguistica dei Media dell’Università di Macerata, intervenuta a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – i segni non vanno usati in modo superficiale, inviare un messaggio che abbia un emoji sbagliato può essere pericoloso.” 

Più emotività alla comunicazione

Ad esempio usare i disegnini digitali col capo è maleducazione, o comunque usarne in una comunicazione con una persona con cui abbiamo un rapporto distaccato può metterci in cattiva luce. “I brand li usano per parlare coi clienti, tramite WhatsApp – ha sottolineato Chiusaroli – rendendola più friendly.”

Emoji: non possono sostituirsi alla lingua nazionale, ma possono essere un codice veicolare da usare in contesti difficili. “Gli emoji favoriscono l’acquisizione di una maggiore competenza comunicativa”, si è congedata Francesca Chiusaroli.

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