Igor Gelarda, capogruppo della Lega al Comune di Palermo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

Sul nubifragio di ieri a Palermo

“Abbiamo vissuto ieri un pomeriggio tragico –ha affermato Gelarda-. E’ vero che sono in atto cambiamenti climatici, ma grossomodo una o due volte all’anno queste bombe d’acqua si abbattono sulla città. Per conformazione del territorio, se non hai un sistema di drenaggio e manutenzione intelligenti Palermo si allaga. Dicono che Salvini ha fatto polemica per strumentalizzare? Ma sono io il primo a fare polemica col sindaco Orlando. Orlando è sindaco ad intermittenza dall’85 ed è sindaco continuamente da 7 anni e non ha fatto nulla in questo senso, c’è davvero da arrabbiarsi. Questa è una città abbandonata e abbiamo rischiato una strage. Ieri era la festa di Santa Rosalia, probabilmente una mano ce l’ha data lei. Il miracolo c’è stato, ma non possiamo andare avanti affidandoci ai miracoli. Orlando evidentemente il sindaco non lo sa fare. A noi che lui faccia l’accoglienza dei migranti e regali la bandiera della città alle ong, ci potrebbe stare pure bene, ma quando fai tutto l’accogliente con gli altri e non ti accorgi dei tuoi cittadini, succede che il cittadino medio trascurato si arrabbia perché dice: a me non c’hai pensato e pensi ai migranti? Le immagini sono impietose, ovunque a Palermo c’erano fiumi d’acqua perché il sistema fognario non drema. Se il sistema funziona il danno che avresti in questi casi sarebbe limitato, ma così non è”.

Sulla Lega al sud

“Molti mi chiedono come faccio, da palermitano, a militare in un partito che alcuni anni fa ha parlato male dei meridionali. Io dico: è vero, questi hanno detto delle schifezze, era una Lega di 10 anni fa, non aveva un progetto nazionale e ha chiesto scusa. Mi giro dall’altro lato e vedo questi politici siciliani che si sono succeduti negli ultimi 40 anni e ci hanno ridotto ad essere gli ultimi degli ultimo. Ai miei figli, se saranno costretti ad andare via dalla Sicilia tra 15 anni, non sarà per ciò che ha detto Bossi, ma perché i politici siciliani che abbiamo avuto si sono venduti per un piatto di pasta. Siccome ciò che dice Salvini ci piace, noi diciamo che la strada da lui tracciata è quella giusta”.