Salvatore Martello, sindaco di Lampedusa, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Res Publica” condotta dal direttore Gianluca Fabi e da Valerio Toma su Cusano Tv Italia (ch. 264 dtt).
Sugli sbarchi dei migranti
“In linea tecnica a Lampedusa le cose stanno andando bene, nel senso che anche con tantissimi sbarchi il sistema sta funzionando –ha affermato Martello-. Noi abbiamo un sistema per cui tutti coloro che sbarcano vengono portati sul molo e visitati, poi trasferiti all’interno del centro di accoglienza. Il problema è che l’hotspot oggi è pieno. Abbiamo avuto costantemente 700-800 persone al giorno perché gli sbarchi sono aumentati in maniera esponenziale. Nell’arco di una giornata abbiamo circa 16-17 sbarchi. Quindi non c’è neanche il tempo di trasferire le persone con le motovedette sulla terraferma, che immediatamente si riempie. Per fortuna non è come qualche mese fa quando arrivavano 200 persone a sbarco, ora su ogni imbarcazione ce ne sono 17-18, quindi siamo salvi per questo motivo. Dall’inizio del covid ad oggi, con tutti i tamponi fatti e le precauzioni prese, non abbiamo avuto neanche un migrante positivo”.
Sull’ordinanza di Musumeci
“Dal punto di vista della sicurezza sanitaria, l’ordinanza va bene, anche perché noi ci siamo sempre comportati secondo le indicazioni di questa nuova ordinanza. E’ una marcia in più per affrontare un problema che va affrontato con attenzione e cautela”.
Sulla situazione a Lampedusa dal punto di vista della popolazione
“Per noi questa non è una situazione nuova, è dal 1993 che a Lampedusa ci sono gli sbarchi e che la gente è abituata ad accogliere. Le dovute precauzioni prese in questo periodo sono servite per rassicurare le persone locali. Se tu non hai contatti con chi pensi sia contagiato la gente resta tranquilla. Se però non sei organizzato il problema diventa grave. Uno sbarco di 30-40 persone in Calabria provoca subbuglio, a Lampedusa questi sbarchi li abbiamo nell’arco di 12 ore e non succede niente. A maggior ragione a Lampedusa deve essere riconosciuta quell’emergenza che fino ad oggi il governo nazionale non ha riconosciuto. Io ho invitato Conte a Lampedusa, se io scrivo all’istituzione, l’istituzione ha il dovere di rispondermi e dirmi cosa pensa. Il problema di Lampedusa è un problema che riguarda l’Italia e l’Europa, quindi non capisco perché se scrivo al Presidente del Consiglio lui non si fa sentire, è un silenzio assordante il suo. Lampedusa non può essere lasciata da sola, né dall’Europa né dall’Italia. Bisogna riuscire a fare capire che per evitare gli sbarchi dovremmo spostare l’isola di Lampedusa. Questi sono tutti sbarchi spontanei e allora se c’è un fenomeno così delicato, uno deve saperlo gestire. Se non c’è un’organizzazione a monte allora poi va a finire che regna l’anarchia. La politica su Lampedusa dovrebbe svegliarsi, costringere l’Europa a sedersi attorno a un tavolo per capire cosa fare”.