Gianluigi Paragone, senatore del Gruppo Misto, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Riguardo il suo nuovo partito

“Siamo a buon punto, l’ultima settimana di luglio faremo una conferenza stampa per presentarlo –ha affermato Paragone-. Nel nome ci saranno riferimenti all’Italia e all’Europa. Sarà il primo ed unico partito che dirà esplicitamente che l’Italia deve uscire dall’Ue. Il problema delle alleanze non sarà un problema per noi, ma per gli altri. La spigolosità di un soggetto politico come il nostro è talmente evidente che diventerà un problema per chi verrà a bussare alla nostra porta. Quest’idea non è un capriccio, il mio non è un posizionamento politico, la mia vera preoccupazione è costruire il miglior laboratorio possibile per supportare nel miglior modo possibile la tesi politica che sta alla base del partito. Il mio miglior alleato sarà proprio l’Europa stessa, perché non scarica sull’economia reale. Più diranno che arrivano tanti soldi e più la gente dirà: io non li vedo. Se arrivassero, arriverebbero tra due anni. L’economia reale ha bisogno di liquidità adesso. Ma poi vi sembra normale che Conte debba andare col cappello in mano dagli olandesi? Dov’è lo spirito dell’UE? Sono sicuro di non avere problemi in cabina elettorale, perché quando sei preciso sulla tua posizione politica la gente ha capito cosa stai dicendo”.

Sul dossier Autostrade

“Voglio vedere i valori di scambio, perché è lì se capisci se i Benetton se ne vanno con qualcosa in tasca. La parola revoca è scomparsa. Temo che sia la classica soluzione mediana e irriterà chi pensa che in questo Paese chi è colpevole non paga mai. E’ l’incapacità e il fallimento di un modello gestionale legato alle privatizzazioni”.