Liason professore-alunna, professoressa-alunno: è la più diffusa delle relazioni affettive. Dalla notte dei tempi, quante studentessa hanno trovato nelle loro insegnanti la mamma dei sogni, e quante altre, nel professore, l’uomo della vita? 

La scuola

La scuola è il luogo che meno si addice a dinamiche simili, “dovrebbe essere l’agenzia di socializzazione che impartisce regole, buona educazione e forme relazionali assertive – ha osservato la sessuologa Antonella Palmitesta, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – la scuola, in quanto seconda agenzia formativa, dopo la famiglia, ha il compito di educare a mantenere le distanze. Il professore dovrebbe mettere un confine relazionale tra sé e i ragazzi, e far capire loro che nella vita non si può avere tutto. Non solo, i professori dovrebbero spiegare ai ragazzi che le vite private sono altra cosa rispetto a quelle professionali.”

Studenti disposti a tutto pur di farsi notare, famiglie assenti

Cosa c’è dietro uno studente disposto a farsi notare, a tutti i costi? Una famiglia assente. Tra professore e studente “può esserci stima. L’insegnante permette ai ragazzi di crescere, donando il proprio sapere, per questo può esserci un infatuazione di tipo romantico, o seduzione – ha incalzato la dottoressa Palmitesta – a scuola reimpostiamo le dinamiche familiari, e spesso questa seduzione è tipica delle donne non valorizzate a casa, dai genitori: pur di farmi notare, amare, sono disposto/a a tutto!” 

I rischi

Liason professore-alunna/o: è una relazione che ha i suoi rischi, sia per i docenti che per gli allievi. “Nei primi c’è un grosso rischio legale, soprattutto se si ha a che fare con persone minorenni; il ruolo dei professori dev’essere circoscritto. Per gli adolescenti quella dinamica può inficiare sul percorso di studi – si è congedata Antonella Palmitesta – quanto fa bene ad uno studente o ad una studentessa sapere che ci sono dei confini oltre i quali non si può andare?”

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