L’imprenditore Santo Versace è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla politica

“La politica la faccio tutti i giorni, da cittadino che si impegna per il bene del proprio Paese –ha affermato Versace-. In ogni nostro atto quotidiano si fa politica. C’è poi la politica attiva che purtroppo non è più fatta per passione, ma per mestiere. Una cosa che ci mette molto in crisi in questo Paese è che chi fa politica lo fa per il bene personale e non per il bene comune. Quando ero in Parlamento ho capito meglio come gira la frittata, ho capito che quei signori che si occupano di politica fanno quel mestiere non per amore ma per professione, una professione che fa arricchire molto velocemente. I cittadini hanno votato il M5S perché volevano cambiare, poi Beppe Grillo è rimasto a Genova e abbiamo visto che selezione non è avvenuta per qualità. Purtroppo i risultati non sono brillanti, ma gli italiani appena hanno avuto uno strumento per cambiare lo hanno usato. In quella fase guardavo tutte le novità con simpatia. Senza le regioni vivremmo meglio. Le regioni si costruiscono i grattacieli. Quella delle regioni è una sovrastruttura che va eliminata”.

Sulle imprese

“La categoria imprenditoriale va divisa in 3: i produttori, i prenditori e poi i profittatori. La nostra è la categoria dei produttori, dei veri imprenditori. Noi siamo un Paese straordinario, però la burocrazia opera per distruggere il lavoro. L’estero ci guarda in maniera meravigliosa quando si parla delle nostre eccellenze, quando poi pensi alla criminalità organizzata e alla politica ti guardano meno bene. Comunque per il futuro sono ottimista. Nonostante le caste, l’oppressione burocratica e la giustizia che non funziona, noi vinceremo lo stesso. Ci sarà un altro boom come dopo la guerra”.