Professione amministratore di condominio: è un’occupazione che può dare buone soddisfazioni, per questo è una valida ipotesi da valutare per il futuro. Magari anche alla fine di un percorso di studi. Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, con Antonio Pazonzi, Presidente del Collegio Nazionale Revisori di Conti. “Quella dell’amministratore di condominio è una figura professionale che troviamo già nel codice del 1942. Successivamente, la riforma del 2012 ha introdotto dei limiti, che devono essere considerati, per lo svolgimento di questa attività – ha sottolineato Antonio Pazonzi – se sono comproprietario di un immobile posso essere incaricato amministratore senza requisiti particolari, culturali e di formazione professionale; se non lo sono devo frequentare un corso di formazione di settantadue ore, e formazione annuale obbligatoria di quindici ore. E’ quanto riporta l’articolo 71 bis delle disposizioni di attuazione del Codice Civile.”
L’ANACI
La formazione professionale in ANACI è un pò più completa. L’Associazione, infatti, chiede “obbligatoriamente ventotto crediti formativi, da acquisire in un anno – ha fatto notare il Presidente Pazonzi – la professione di amministratore di condominio è il lavoro del futuro. Siamo passati, paradossalmente, da un’epoca in cui se dicevi di lavorare come amministratore ti chiedevano che lavoro fai ad un’altra in cui la professione è considerata come un secondo lavoro. Oggi, invece, può essere considerata una professione a tutti gli effetti, ma è un lavoro ad alto rischio: bisogna avere delle competenze multidisciplinari.”
Le problematiche condominiali, il più delle volte, sono un continuo punire il più debole del gruppo, o mettere in difficoltà donne sole. E’ geniale l’intuizione della ricercatrice Federica Ricci, psicologa, e presidente del neonato Consultorio Condominiale, in quanto fornisce psicologi, ed altri esperti affini, per risolvere dispute interne. “Il consultorio nasce in seguito ad un webinar fatto in seguito al Covid-19, voluto dai principali amministratori di condominio – ha spiegato la dottoressa Ricci – il condominio è un microcosmo sociale, i condomini non si possono scegliere, nel tempo si può arrivare ad un vero e proprio stalking condominiale. L’idea del consultorio è quella di gestire la conflittualità tra gli abitanti di un palazzo.”
14 milioni di famiglie vivono in condominio
Professione amministratore di condominio: tra le tante novità arriva il consultorio condominiale. “Vivono in condominio quattordici milioni di famiglie, il 6% delle cause civili sono contenziosi tra persone che condividono lo stesso palazzo. La nostra idea è di dare assistenza, e supporto, agli amministratori, arrivare ai condomini stessi e permettere loro di fruire di un servizio di qualità – si è congedata Federica Ricci – l’informativa arriva direttamente agli amministratori.”