Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia e legale di Silvio Berlusconi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sul caso Berlusconi
“Sono un po’ rattristato da questa vicenda, noi siamo stati educati ad altro, ad una Cassazione super partes –ha affermato Sisto-. Quello che il giudice Franco, un giurista raffinatissimo, ha raccontato rattrista molto perché dà l’idea che la tracimazione tra politica e giustizia arriva a tutti i livelli, perfino in Cassazione. Più che una rivoluzione quantitativa ci vuole una rivoluzione culturale. E’ un brutto spaccato che in questo caso riguarda Berlusconi, ma la cosa che spaventa è che potrebbe riguardare chiunque. Un triste capitolo che non ci può lasciare indifferenti. La commissione d’inchiesta mi sembra il minimo per fornire una risposta su 25 anni di invasione di campo tra giustizia e politica. Qualcuno cerca di separare le vicende del Csm da queste vicende, ma in realtà sono tutte figlie della stessa mamma, cioè di una magistratura spesso troppo incline a gestire il potere in modo politico, qui non c’è ideologia, c’è soltanto potere. Del silenzio del M5S non mi stupisco perché il loro ispiratore è Davigo, ma il silenzio del PD è imbarazzante. Ho l’impressione che quello del PD sia un silenzio assenso rispetto a ciò che è accaduto, questo è come mettere la firma su ciò che è accaduto, mi auguro che al più presto Zingaretti si esprima su questo. Nessuno si sogna di dire che la magistratura sia tutta uguale. C’è però un segnale che trovo singolare, un dispositivo firmato da tutti i componenti del collegio non l’ho visto mai. Di solito lo firma solo il presidente. Una cosa scritta a più mani non mi convince, mi dà l’idea del fatto che il relatore abbia preteso che tutti firmassero per non assumersi in proprio la responsabilità di quella sentenza”.